L’appello del ministro talebano agli afghani in fuga dal paese di non usare rotte illegali dopo il naufragio di Cutro.
Il ministro degli Esteri dei Talebani Amir Khan Muttaqi ha lanciato un appello agli afghani che fuggono dal paese dopo il naufragio al largo delle coste calabresi. “Evitate di viaggiare in Paesi stranieri attraverso rotte illegali” ha detto agli afghani in una nota pubblicata su Twitter. Il talebano ha esortato le persone a non lasciare l’Afghanistan sottolineando però la “grande tristezza per la perdita di vite umane di cittadini afghani nel sud Italia”. I talebani “esortano ancora una volta tutti i cittadini a evitare di recarsi all’estero attraverso la migrazione irregolare”.
La maggior parte delle 66 vittime del naufragio che viaggiava su un’imbarcazione di legno partita da Smirne diretta in Calabria proveniva dall’Afghanistan insieme a Pakistan e Iran. Poi il ministro talebano ha chiesto l’intervento delle organizzazioni di carità in particolare alla Croce Rossa internazionale affinché aiuti Kabul “nel ritrovamento e nel rimpatrio dei corpi degli afghani annegati” davanti alla spiaggia di Cutro. Secondo l’UNHCR la metà delle persone arrivate via mare dalla Turchia all’Italia lo scorso anno erano afghane.
L’appello ai cittadini in fuga
A bordo della barca c’erano circa 200 migranti tutti provenienti da Iran, Afghanistan e Pakistan. La nave partita da Smirne era in acqua da quasi quattro giorni e stando alle ricostruzioni, non avrebbe retto la forza del mare ed è finita contro gli scogli. Al momento dell’avvistamento di Frontex l’imbarcazione viaggiava regolarmente e non c’erano segnali di emergenza. Secondo alcuni analisti i migranti potevano essere salvati.