Naufragio del veliero Bayesian: sommozzatori alla ricerca dei dispersi

Naufragio del veliero Bayesian: sommozzatori alla ricerca dei dispersi

Sono riprese le ricerche dei dispersi nel naufragio del veliero Bayesian a Porticello. Le complicazioni del caso.

Le ricerche dei dispersi nel naufragio del veliero Bayesian, affondato al largo di Porticello, Palermo, sono riprese all’alba di oggi. Sul posto sono operative tre squadre di sommozzatori, tra cui due della guardia costiera e una dei vigili del fuoco.

Il relitto del veliero si trova adagiato su un fondale di circa 50 metri di profondità, rendendo le operazioni di recupero particolarmente difficili.

Sommozzatori in azione per trovare i dispersi

Il corpo di un membro dell’equipaggio è stato già recuperato nella giornata di ieri. Si tratta di Ricardo Tomas, il cuoco di bordo.

Tuttavia, l’accesso al resto del veliero è ostacolato da suppellettili e cavi elettrici che complicano il passaggio dei sommozzatori. I restanti sei dispersi, tra cui il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, e sua moglie, potrebbero essere rimasti intrappolati all’interno dell’imbarcazione.

Le difficoltà dei sommozzatori: “Una piccola Concordia”

Gli speleo sub dei vigili del fuoco descrivono la situazione all’interno del Bayesian come “una piccola Concordia,” un chiaro riferimento al celebre naufragio della nave da crociera avvenuto nel 2012.

Gli spazi angusti all’interno del veliero rendono ogni movimento complesso, soprattutto in condizioni di visibilità estremamente ridotta. Le squadre possono immergersi per un massimo di 12 minuti, con solo 10 minuti effettivi dedicati alla ricerca. Questo limita enormemente le possibilità di ispezionare completamente il relitto in un’unica immersione.

Il responsabile della comunicazione in emergenza del comando generale dei Vigili del Fuoco, ha spiegato che il team sta attualmente valutando la possibilità di entrare nel relitto attraverso una vetrata spessa 3 centimetri, chiusa dall’interno. Questa operazione potrebbe permettere ai sommozzatori di accedere a nuove aree della nave, aumentando le possibilità di trovare i corpi dei dispersi.