Risorse, sforzi ed energie. Nonostante negli ultimi anni l’impresa del turismo abbia registrato un’evoluzione di prodotti e servizi, pare che non sia ancora abbastanza.
A parlare sono le analisi dell’estate italiana, che chiude con un bilancio negativo registrando circa 2,3 milioni di presenze in meno rispetto allo scorso anno. Tesi rafforzata poi dallo studio biennale condotto dal World Economic Forum*, secondo cui l’Italia si posiziona all’8° posto nella Top 10 dei paesi più competitivi nel settore turistico. Basato su aspetti quali ambiente, condizioni politiche ed economiche, infrastrutture, risorse culturali e naturali, in un panorama di 140 paesi, il report vede l’Italia in ottava posizione, frenata da un contesto imprenditoriale non sufficientemente sviluppato, che la fa retrocedere alla 110a posizione della categoria.
Eppure, nonostante da un lato quella del Bel Paese sembri essere un’industria del turismo che al turismo non dedica ancora abbastanza attenzione né risorse, dall’altro vi è l’industria nautica italiana che pare aver spiegato le vele per viaggiare a tutt’altro che velocità di crociera.
Invero, la nautica Made in Italy non solo prosegue nella promozione di iniziative e progetti, ma si dedica anche all’evoluzione di prodotti e servizi che creino esperienze ed emozioni. Parliamo di personalizzazione, sperimentazione, sinergie positive e tanta voglia di continuare a risplendere nel panorama internazionale.
L’amore degli italiani per il mare, di conseguenza, il loro grande interesse per la navigazione, è, da sempre, cosa nota. Prove evidenti ne sono, a dir poco, l’impatto stimato della “blue economy” sull’economia italiana, che si aggira sui 140 miliardi di euro, nonché il rapporto emesso dalla Federazione delle Industrie Nautiche (FIN), secondo il quale il fatturato complessivo del settore della nautica da diporto nel 2018, ha raggiunto i 5,09 miliardi di euro.
Valore che segna non solo il superamento dei numeri del 2017 ma, soprattutto, che pare scrollarsi di dosso, una volta e per tutte, il periodo di crisi post 2012.
Le abitudini degli italiani
Nonostante l’analisi di uno scenario che presenta alti e bassi, le abitudini degli italiani non sembrano distaccarsi di molto dalle tendenze degli anni passati.
Uno studio condotto da Touring Club Italiano a fine stagione, mostra che, seppur in calo, circa il 63% dei viaggiatori continua a prediligere l’Italia come meta turistica rispetto a quelle straniere (37%), tra le quali si inseriscono in classifica la Francia, cugina d’oltralpe, la Grecia e la Spagna, rispettivamente con percentuali pari al 16, 14 e 12%.
Nel panorama generale, la vacanza “sole e mare”, mediamente preferita dal 41% dei viaggiatori, si aggiudica ancora la prima posizione, alla quale si affiancano montagna (15%) e città d’arte (10%), entrambe in crescita sulla stagione passata.
Il quadro generale è supportato poi, anche dalla consistente propensione degli italiani a riscoprire il loro legame con il mare ed avvicinarsi alla nautica da diporto, sperimentandola, ad esempio, per la prima volta, attraverso un mercato differente, quello del noleggio barche.
Un esempio ne è la compagnia francese Click&Boat, che riconosce l’Italia come secondo mercato più importante, preceduta soltanto dalla Francia.
“Quello del noleggio è oggi un segmento laterale che, sfruttando i principi della sharing economy, porta ad osservare le barche non più soltanto come oggetto di lusso, ma le trasforma in una valida alternativa di alloggio, trasporto e fuga dalla routine giornaliera. Alternativa, talvolta, perfino meno cara di un hotel, nonché in grado di offrire esperienze altamente personalizzate” – spiega Edouard Gorioux, co-fondatore della compagnia.
“Il desiderio di navigare senza una rotta definita, effettuare soste casuali e scoprire luoghi accessibili solo via mare” – aggiunge – “è ciò che spinge il viaggiatore ad andare oltre i limiti, e, allo stesso tempo, quello che ci consente di creare esperienze uniche e personalizzate. In questo modo la nautica non rispecchia più soltanto un privilegio, ma assume una forma accessibile al grande pubblico”.
In un’era poi nella quale la competitività del turismo aumenta, non solo nei paesi avanzati ma soprattutto per le economie emergenti, e, dove il viaggiatore, abituato ad essere accompagnato durante gli stadi dell’acquisto, è alla ricerca di esperienze organizzate nella loro totalità, la compagnia Click&Boat risponde con la recente acquisizione del concorrente Oceans Evasion, nonché della verticale Oceans Voyage. Mossa strategica che le consentirà non solo di differenziarsi dagli altri attori del settore ma, soprattutto, di fornire all’utente un’esperienza di viaggio completa, dalla A alla Z.
*Travel & Tourism Competitiveness Report 2019, condotto in associazione con World Tourism Organization (UNWTO), International Union for Conservation of Nature (IUCN), INternational Air Transport Association (IATA), diverse autorità aeroportuali e grandi gruppi alberghieri.