Dopo Messina Denaro, arrestato un altro boss: era latitante da anni

Dopo Messina Denaro, arrestato un altro boss: era latitante da anni

Il latitante della mafia calabrese Antonio Strangio è stato arrestato il 2 febbraio a Bali: aveva fatto perdere le tracce da diversi anni.

Gli inquirenti hanno arrestato a Bali il latitante della ‘ndrangheta Antonio Strangio. Di lui non si avevano più notizie dal 2016. Del caso si sono occupati gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. L’uomo dovrà rispondere alle accuse di produzione e traffico di droga, per l’operazione ‘Eclissi 2’. 

Le forze dell’ordine hanno individuato il latitante e lo hanno arrestato a Bali. A catturarlo sono stati gli inquirenti indonesiani. Antonio Strangio era affiliato alla ‘ndrina di San Luca (RC). Sette anni fa il malvivente era scappato in Australia. Lì ha trascorso diversi anni della sua vita, ed era anche stato naturalizzato. Essendo cittadino della nazione oceanica non poteva essere estradato. 

L’arresto dell’uomo risale al 2 febbraio scorso. Il malvivente era appena uscito dall’Australia presso il Bali Ngurah Rai International Airport di Bali, quando le forze dell’ordine indonesiane lo hanno fermato. L’operazione che ha portato il suo arresto è avvenuta poche ore l’arresto di Edgardo Greco, avvenuto in Francia a Sanit Etienne. 

Quest’ultimo è anch’esso un latitante di cui si avevano perse le tracce da ben 17 anni. Il suo soprannome è ‘chef della ‘ndrangheta’. L’uomo è stato condannato all’ergastolo, dopo essere stato giudicato colpevole di aver commesso un duplice omicidio. 

L’Operazione Eclissi

Già dal 2015 erano scattate le ricerche per la cattura di Antonio Strangio, da quando le forze dell’ordine avevano scoperto l’Operazione Eclissi. Gli inquirenti avevano condotto 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni soggetti implicati nell’operazione in questione. I carabinieri di Reggio Calabria supportati dall’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) e dall’Esperto per la Sicurezza italiana a Canberra e l’Interpol Indonesiana avevano condotto l’intera operazione.