‘Ndrangheta, eseguite 49 misure cautelari a Milano

‘Ndrangheta, eseguite 49 misure cautelari a Milano

Attraverso alcune intercettazioni telefoniche, la Procura di Milano ha eseguito 49 misure cautelari nei confronti della ‘ndrangheta.

La Procura di Milano ha eseguito 49 misure cautelari nei confronti della ‘ndrangheta. Secondo quanto riferito dal prefetto Francesco Messina, l’operazione ha dimostrato come il legame tra chi è in carcere e gli affiliati continui a mantenersi.  

Le intercettazioni telefoniche

In seguito ad alcune intercettazioni sono emerse frasi come: “Ti mangio il fegato a te e a questi due infami”. Oppure: “Vengo a casa tua e ti ammazzo di botte”. Attraverso le operazioni di intercettazione per le forze dell’ordine è stato possibile condurre all’arresto quarantanove persone. 

Le indagini in questione hanno permesso la ricostituzione della struttura territoriale di ‘ndrangheta, detta la ‘locale di Rho’. L’indagine è scattata già nel 2010. I capi d’accusa nei confronti degli indagati sono molteplici, tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga, estorsione, attività incendiarie e porto illegale di armi. 

Secondo quanto riferito dal prefetto di Messina, la ‘ndrangheta del Nord Italia possiede la medesima organizzazione di quella del Sud Italia. Il prefetto ha inoltre spiegato che l’attività criminale si è evoluta nell’“abbandonare l’aspetto militare in favore di strategie criminali più sofisticate non è del tutto precisa”.  

Polizia

Confiscati beni per 40 milioni di euro

Tra le altre cose, l’attività investigativa ha portato anche alla confisca di beni per un valore di 40 milioni di euro. I possessori sono tre imprenditori reggini. Si distingue Michele Surace, di 65 anni, e Andrea Francesco Giordano di 71.

Entrambi sono stati condannati in primo grado nel processo “Monopoli” per associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Il terzo possessore è Giuseppe Surace, di 42 anni. Anche lui è stato condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione per trasferimento fraudolento di valori senza l’aggravante mafiosa in primo grado.