Ndrangheta a Lavagna, condanne per politici e presunti mafiosi
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Ndrangheta a Lavagna, condanne per politici e presunti mafiosi

Polizia italiana

Prime condanne per esponenti politici e mafiosi dopo l’inchiesta sull’infiltrazione mafiosa a Lavagna.

LAVAGNA (GENOVA) – Prime condanne a seguito dell’inchiesta sull’infiltrazione della ‘Ndrangheta a Lavagna, comune in provincia di Genova. Nell’inchiesta, e nei processi, ci sono oltre 20 imputati tra politici e presunti ‘ndranghetisti.

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Le prime condanne, in primo grado, sono state effettuate venerdì 7 giugno 2019 da parte dei giudici del tribunale di Genova.

I condannati in seguito all’infiltrazione della ‘Ndrangheta a Lavagna

I condannati a seguito dell’inchiesta sull’infiltrazione della ‘ndrangheta a Lavagna, che ha portato anche a numerosi sequestri tra la Liguria e Milano, sono stati numerosi.

Per quanto riguarda i presunti ‘ndranghetisti, quattro di loro sono stati condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso. Sono stati condannati i Fratelli Nucera (Paolo, Antonio e Francesco) ad un totale di quasi 50 anni di carcere e Francesco Antonio Rodà a quasi 16 anni di carcere. Paolo Paltrineri, invece, è stato condannato a 6 anni, ma solo per usura.

Polizia arresto
Polizia arresto

Per quanto riguarda il versante politico, invece, i condannati sono stati due. A due anni è stato condannato Giuseppe Sanguineti, ex sindaco di Lavagna, mentre Gabriella Mondello, ex parlamentare Udc e anche lei ex sindaco, è stata condannata a 1 anno e 6 mesi. Entrambi condannati per voto di scambio.

I due ex sindaci sarebbero stati accusati di aver ottenuto voti con il sostegno delle diverse famiglie dei boss. Il pagamento per i voti ottenuti in quel modo, ovviamente, sarebbe stato il fare dei favori ai criminali.

I prosciolti dalle accuse

Sono stati prosciolti da tutte le accuse, invece, 6 degli imputati del processo. Tra questo quali c’era anche Pietro Bonicelli, l’ex dirigente dell’ufficio Suap del Comune.

In seguito alle condanne, e alle assoluzioni, il sostituto procurate Alberto Lari ha dichiarato che “L’importante è che venisse riconosciuta la bontà delle indagini soprattutto l’associazione mafiosa e il voto di scambio, oltre che alcuni abusi d’ufficio”.

Oltretutto, dal 26 maggi 2019, il comune di Lavagna è tornato ad avere un sindaco. Dopo oltre due anni di commissariamento le cose sembrano essere tornate normali, speriamo a lungo.

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ultimo aggiornamento: 7 Giugno 2019 14:23

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