‘Ndrangheta: maxi operazione da 200 arresti

‘Ndrangheta: maxi operazione da 200 arresti

Nel Cosentino è stata condotta una maxi operazione contro la ‘Ndrangheta.

Oltre 200 arresti nel corso della maxi operazione contro la ‘ndrangheta a Cosenza e provincia portata avanti da carabinieri della Squadre Mobili delle questure e del Servizio centrale Operativo di Roma, i Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, del Nucleo di Polizia Valutaria di Reggio Calabria, con il Gico del Comando Provinciale di Catanzaro e lo Scico di Roma, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal gip di Catanzaro, nei confronti di 202 indagati.

Le persone coinvolte sono amministratori locali, professionisti, imprenditori ed esponenti della criminalità organizzata cosentina. Questi sono accusati di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti inerenti all’organizzazione illecita attività di giochi – anche d’azzardo – e di scommesse, delitti di riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, e altri delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Guardia di Finanza

Sequestrati beni dal valore di oltre 72milioni

Ai domiciliari è finito il sindaco di Rende, l’avvocato Marcello Manna, presidente dell’Anci (l’Associazione dei comuni italiani) della Calabria. Ai domiciliari anche altri due amministratori locali: l’assessore alla manutenzione e al decoro urbano di Cosenza Francesco De Cicco e l’assessore ai Lavori pubblici del comune di Rende Pino Munno. Nel corso dell’operazione è stato eseguito anche un sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di 72 milioni di euro.

Nel frattempo, i finanzieri del Gico del Comando Provinciale di Catanzaro e lo Scico di Roma, stanno eseguendo il sequestro preventivo d’urgenza disposto dal pm. Questo dovrà essere sottoposto al vaglio del gip. Si tratta di beni immobili, aziende, società, beni mobili registrati, riconducibili a numerosi indagati, per un valore stimato in oltre 72 milioni di euro.