Padova, neonato torturato per ottenere i soldi della disabilità
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Neonato torturato dal padre: il piano per ottenere i soldi della disabilità

piedini di un bambino piccolo

Un padre di 22 anni è accusato di aver seviziato il figlio neonato in ospedale a Padova: la procura ipotizza un piano premeditato.

A Padova, un neonato ricoverato in ospedale è stato vittima di sevizie da parte del padre. L’episodio vede coinvolto un giovane di 22 anni, originario di Camisano Vicentino, accusato di aver provocato intenzionalmente gravi lesioni al figlio di pochi mesi con l’obiettivo di causargli una disabilità permanente. Questa tragedia ricorda ciò che è avvenuto a Roma, dove una donna di 29 anni ha partorito in casa di amici e ha poi gettato il neonato nel water.

uomo vicino a un neonato in culla

Neonato seviziato in ospedale: il piano premeditato del padre

Le prime segnalazioni risalgono allo scorso autunno, come riportato da Today, quando i medici dell’ospedale di Padova avevano iniziato a notare uno strano decorso clinico del piccolo, con continue ricadute e un peggioramento nonostante le terapie.

Il neonato, di appena un mese e mezzo, presentava lesioni alla gola e allo sterno, ma senza segni visibili sul resto del corpo. L’assenza di spiegazioni convincenti ha portato il personale sanitario a chiedere l’intervento della polizia. Grazie a telecamere nascoste installate nella stanza del piccolo, gli inquirenti hanno scoperto che il padre, durante le visite, approfittava dei momenti di solitudine per infierire sul figlio.

Le registrazioni lo mostrano mentre infilava le dita nella gola del neonato e gli schiacciava il torace, provocando lesioni tali da rendere necessaria l’amputazione di parte della lingua.

Il movente dietro le sevizie

Secondo il sostituto procuratore, aggiunge Today, l’obiettivo dell’uomo non era l’uccisione del piccolo, ma “creargli una condizione di disabilità che potesse fruttare vantaggi economici quali sussidi statali o risarcimenti dall’azienda sanitaria ospedaliera“. Le indagini, supportate da una perizia medico-legale, hanno confermato che le lesioni erano compatibili con le azioni documentate nei video.

In sede di incidente probatorio, la difesa del 22enne ha respinto ogni accusa, sostenendo tramite l’avvocata che l’uomo avrebbe agito seguendo presunte “indicazioni ricevute da un medico” per aiutare il figlio affetto da apnee e sanguinamento. Tuttavia, gli esperti nominati dal tribunale hanno smentito questa versione.

Il giovane padre è attualmente sottoposto al divieto di dimora in Veneto, mentre la madre e i due figli sono stati accolti in una struttura protetta. La procura, convinta di avere prove sufficienti, si prepara a chiudere le indagini con un probabile rinvio a giudizio.

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ultimo aggiornamento: 29 Maggio 2025 15:30

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