Neonato trovato morto, shock dall’autopsia: la scoperta

Neonato trovato morto, shock dall’autopsia: la scoperta

Arrivato il primo esito dell’autopsia sul neonato trovato morto a Vignale di Traversetolo, nel Parmense. La terribile scoperta.

Si torna a parlare del terribile caso del neonato trovato morto a Vignale di Traversetolo, nel Parmense. La scoperta era avvenuta a fine agosto in un giardino di una casa del paese e ora sono arrivati nuovi agghiaccianti dettagli relativi ai primi esiti dell’autopsia che avrebbero messo in luce alcune situazioni delicate che sicuramente andranno a coinvolgere la madre del piccolo.

Neonato trovato morto: l’esito dell’autopsia

Arrivano notizie sconcertanti dall’autopsia sul neonato trovato morto a fine agosto all’interno di un giardino di una casa a Vignale di Traversetolo. Il piccolo sarebbe deceduto subito dopo il parto. È nato vivo, ma quando è stato abbandonato era già deceduto. Ad averlo stabilito, appunto, sono stati i primi risultati dell’autopsia sul corpicino del bimbo, che ha inquadrato la tempistica del decesso. Sono ancora, invece, da chiarire le cause della morte. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Parma, citata da svariati media tra cui l’Ansa e Il Resto del Carlino, il piccolo ha respirato, dunque è nato vivo, ma successivamente qualcosa è andato storto e il bimbo è deceduto.

Le ipotesi e la posizione della madre

Al momento non ci sono dettagli ulteriori sulla vicenda ma quello che resta da chiarire è il perché del decesso del bambino e, soprattutto, se questo sia avvenuto in modo naturale o meno. Sotto la lente di ingrandimento, come era stato fin da subito, la posizione della madre. La donna, una 22enne del posto, era stata identificata dopo la scoperta del corpicino senza vita del neonato. Allo stesso modo si era risaliti anche al padre del bimbo, coetaneo della ragazza.

Secondo le informazioni fin qui filtrate, le indagini stanno andando avanti e sono coordinate dalla pm Francesca Arienti. Ad occuparsi del caso i carabinieri di Traversetolo insieme ai colleghi di Parma, con la collaborazione del Ris. Al momento c’è riserbo sulle ipotesi di reato.

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