Netanyahu: "Israele non cerca né di governare né di occupare Gaza". Entrano in gioco Cia e Mossad
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Netanyahu: “Israele non cerca né di governare né di occupare Gaza”. Entrano in gioco Cia e Mossad

Benjamin Netanyahu

Il Premier israeliano Netanyahu ha fatto il punto sulla guerra con Hamas. Intanto entrano in gioco Cia e Mossad in merito agli ostaggi.

Oltre un mese dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas e la situazione resta decisamente incandescente. Non ci sarà alcun cessate il fuoco da parte delle forze israeliane come spiegato e rimarcato ancora una volta dal premier Netanyahu che ha sottolineato le intenzioni attuali e successive al conflitto.

Intanto si cerca una soluzione per permettere ai civili di spostarsi dalle zone calde della guerra. In tal senso sarebbero intervenute anche le forze speciali di Cia e Mossad.

Guerra Israele-Hamas: il punto di Netanyahu

Benjamin Netanyahu
Benjamin Netanyahu

La situazione del conflitto tra Israele e Hamas è entrata nelle fasi più importanti e, sponda israeliana, c’è la volontà di proseguire e andare fino alla fine.

Lo ha spiegato il premier Netanyahu a Fox News: “Ci stiamo comportando eccezionalmente bene. Non cerchiamo di governare Gaza. Non cerchiamo di occuparla, ma di dare a loro e a noi un futuro migliore”.

Ma non solo: “Penso che sia chiaro come dovrà essere il futuro di Gaza. Hamas se ne andrà, dobbiamo distruggerlo, non solo per il nostro bene, ma per il bene di tutti. Per il bene della civiltà, dei palestinesi e degli israeliani”.

Resta quindi in piedi la decisione del non concedere il “cessate il fuoco” a Gaza ma solo la possibilità di avere delle pause umanitarie giornaliere.

Pare, infatti, che grazie all’intervento anche degli Usa, si sia arrivati alla possibilità di avere delle soste di quattro ore in alcune parti del Nord della Striscia di Gaza al fine di permettere il passaggio degli aiuti umanitari e la fuga verso il Sud dei civili.

Per il portavoce della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, si è trattato di un “primo passo significativo”.

La nuova strategia di Israele per la guerra, comunque, non prevede di fatto alcun ridimensionamento dei “combattimenti di guerra”, ma solo delle “misure localizzate e mirate” per far partire i civili.

Cia e Mossad trattano per gli ostaggi

Intanto si cercano soluzioni per gli ostaggi di Hamas che, al momento sono misurati in oltre 200. In tale ottica sembra essere decisivo l’intervento di Cia e Mossad. William Burns, direttore della Cia, e David Barnea, il capo del Mossad, infatti, sarebbero andati a Doha per incontrare il primo ministro del Paese che può premere di più sui capi fondamentalisti avendoli finanziati per anni.

Il Corriere della Sera spiega come Ismail Haniyeh, il boss di Hamas all’estero, e Khaled Meshal, il suo predecessore, siano andati proprio al Cairo dove hanno visto Abbas Kamal, un agente segreto che più di tutti ha avuto un ruolo determinante fino ad ora nelle trattative con i leader del movimento fondamentalista.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 10 Novembre 2023 8:37

Ex Ilva, la rivolta dei sindacati: “Incontro disastroso”

nl pixel