Netanyahu, la mossa: limita l’accesso agli arabi nella Spianata delle moschee

Netanyahu, la mossa: limita l’accesso agli arabi nella Spianata delle moschee

Una decisione che potrebbe generare ulteriore caos nel conflitto tra Israele-Hamas e non solo. Netanyahu ha approvato nuovi limiti di sicurezza.

Israele ha deciso di limitare l’ingresso degli arabi alla Spianata delle moschee durante il Ramadan. La scelta ha trovato l’ok del premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha accettato la richiesta del ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra, Itamar Ben Gvir, di limitare il numero dei fedeli musulmani sul Monte del Tempio e sulla Spianata delle moschee durante il Ramadan che inizierà a metà marzo. Una vicenda destinata a creare ulteriore caos e che ha già generato una forte replica da parte di Hamas.

Benjamin Netanyahu

La decisione di Netanyahu sulla sicurezza

Secondo quanto si apprende da Hareetz, citato dall’Ansa, Israele, tramite il premier Benjamin Netanyahu, ha accettato la richiesta del ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, di limitare l’ingresso degli arabi israeliani al complesso del Monte del Tempio/Spianata delle Moschee durante il Ramadan, nonostante il parere contrario dello Shin Bet.

Una decisione che, come spiegato dallo stesso ufficio del premier, risulta essere “equilibrata” e che, allo stesso tempo, “consente la libertà di culto entro i limiti delle esigenze di sicurezza determinate dalle autorità di sicurezza”. 

La replica di Hamas

La decisione ha portato subito ad una dura replica di Hamas, che ha definito quanto deciso “una violazione della libertà di culto” e ha invitato i palestinesi a “mobilitarsi, a marciare ed essere presenti nella moschea di al-Aqsa”, a Gerusalemme.

Da quanto si apprende da una serie di comunicati ripresi da svariati media internazionali, il movimento islamista ha spiegato la sua visione sulla mossa dello Stato ebraico che “indica l’intenzione dell’occupazione di intensificare la sua aggressione contro la moschea di al-Aqsa durante il mese di Ramadan”. Hamas, allo stesso modo, ha fatto appello ai palestinesi che vivono nei “territori occupati”, a Gerusalemme e in Cisgiordania al fine di “respingere questa decisione criminale e a resistere all’arroganza dell’occupazione”.

La stessa organizzazione ha già informato che questa limitazione imposta da Israele “non avverrà senza responsabilità”.

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