Netanyahu sotto pressione: parenti di ostaggi in Parlamento
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Direttore: Alessandro Plateroti

Netanyahu sotto pressione: parenti degli ostaggi irrompono in Parlamento

Benjamin Netanyahu

Il premier israeliano Netanyahu afferma di avere una proposta per la liberazione degli ostaggi: le famiglie chiedono azioni urgenti.

La tensione intorno al governo di Benjamin Netanyahu continua a crescere. Un gruppo di parenti degli ostaggi detenuti da Hamas ha fatto irruzione nella commissione Finanze del Parlamento israeliano, interrompendo la sessione e chiedendo azioni urgenti per la liberazione dei loro cari.

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Benjamin Netanyahu

Caos in Parlamento: l’irruzione dei parenti degli ostaggi

Questa mattina, un gruppo di famigliari degli ostaggi israeliani a Gaza ha fatto irruzione questa mattina nella commissione finanze della Knesset chiedendo interventi urgenti per il rilascio dei rapiti. Già da ieri sera, il gruppo ha iniziato a manifestare in maniera accesa sotto la residenza di Benjamin Netanyahu, contestando la scarsa azione per riportare a casa gli ostaggi “prima che sia troppo tardi”.

Netanyahu: “Abbiamo una proposta”

In risposta alle proteste dei famigliari degli ostaggi, il presidente Netanyahu ha dichiarato di avere “una proposta” per un accordo sugli ostaggi, ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli, spiegando di ”non poter dire altro”.

“Contrariamente a quanto è sostenuto non c’è una proposta sincera da parte di Hamas“, ha aggiunto il premier israeliano parlando in maniera più esplicita possibile ai rappresentanti dei parenti, “anche perché ci sono molte notizie non corrette che di sicuro vi causano dolore“.

La protesta continua: chiesta mozione di sfiducia

Nonostante le dichiarazioni di Netanyahu, la protesta continua. I manifestanti hanno rinnovato la richiesta di dimissioni del primo ministro, sostenendo che la sua riluttanza a negoziare con Hamas sta mettendo a rischio la vita degli ostaggi.

I laburisti israeliani hanno annunciato che presenteranno una mozione di sfiducia contro il governo israeliano, citando il suo fallimento nel riportare a casa gli ostaggi” come motivo principale. Nonostante le proteste e la pressione politica, la situazione rimane incerta: funzionari americani, qatarioti ed egiziani continuano a spingere per un accordo che libererebbe i prigionieri, ma finora non sono stati raggiunti progressi significativi.

La richiesta di Hamas

Secondo funzionari israeliani, Hamas chiede la cessazione permanente dei combattimenti, il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza e il rilascio di un gran numero di prigionieri palestinesi in cambio della liberazione degli ostaggi.

Anche la Giordania si aspetta che l’Unione europea “chieda un cessate il fuoco e lavori con noi per raggiungere un piano concreto per la soluzione a due stati, il momento è ora”, dichiara Ayman Hussein Abdullah Al Safadi, ministro degli Esteri giordano.

“Israele con la sua politica sta condannando la regione ad anni di conflitto: il mondo è per la soluzione a due stati e Israele sta sfidando la comunità internazionale, è ora di prendere delle misure, la pace va imposta“, ha aggiunto.

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ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2024 16:13

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