Neuro-Covid: l'impatto della pandemia sul nostro sistema nervoso
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Neuro-Covid: l’impatto della pandemia sul nostro sistema nervoso

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Il termine Neuro-Covid indica tutti i disturbi neurologici legati all’infezione da Covid: ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Se durante il periodo pandemico pensavamo che i disturbi neurologici causati dal Coronavirus sarebbero rimasti costanti nel tempo, oggi questi problemi appaiono meno accentuati. A confermarlo è lo studio Neuro-COVID Italy, promosso dalla Società Italiana di Neurologia (SIN), recentemente pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Neurology.

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Cosa si intende per Neuro-Covid?

Per “Neuro-COVID” si intendono tutti quei sintomi e malattie controverse legate alla recente pandemia. Si tratta di problematiche come: l’encefalopatia acuta, l’ictus ischemico, l’emorragia cerebrale, le difficoltà di concentrazione e memoria, la cefalea cronica, la riduzione dell’olfatto e del gusto, epilessia e infiammazione dei nervi periferici. 

Una ricerca italiana indica che, a distanza di un anno dalla malattia, ci possono essere ancora in alcuni pazienti alterazioni cognitive. Queste in parte possono essere dovute ad alterazioni psichiche senza un correlato metabolico sul cervello, ma possono essere anche correlate ad alterazioni del metabolismo cerebrale o a deposizione di molecole tossiche per i neuroni.

Si precisa che l’infezione può colpire sia il sistema nervoso centrale – con cefalea, vertigini, disturbi dello stato di coscienza (confusione, delirium, fino al coma), encefaliti, manifestazioni epilettiche, disturbi motori e sensitivi, maggiore incidenza di ictus con maggiore severità – sia il sistema nervoso periferico, con perdita o distorsione del senso dell’olfatto, del gusto, neuralgie e sindrome di Guillan-Barré.  

In alcuni casi, nella fase successiva alla malattia, sono emersi vari problemi quali astenia protratta, disturbi di concentrazione, disturbi della memoria e comportamentali. Questi potrebbero essere collegati a piccoli danni vascolari o infiammatori del sistema nervoso, con ripercussioni a lungo termine.

Lo studio

Il progetto Neuro-COVID Italy ha coinvolto 38 unità operative di Neurologia in Italia e nella Repubblica di San Marino ed è stato coordinato da Carlo Ferrarese, direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Milano-Bicocca presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza.

Lo studio, ideato dai ricercatori dell’Università di Milano (Vincenzo Silani e Alberto Priori, rispettivamente Direttore del Dipartimento di Neuroscienze di Auxologico IRCCS e Direttore della Clinica Neurologica III, Polo Universitario San Paolo) e di Milano-Bicocca (Carlo Ferrarese), ha coinvolto quasi 53000 pazienti ospedalizzati per COVID-19: circa 2000 pazienti erano affetti da disturbi neuro-COVID e sono stati seguiti per almeno 6 mesi dopo la diagnosi, per analizzare l’evoluzione dei disturbi.

Come la malattia attacca il sistema nervoso

“Il virus Sars-CoV-2 utilizza l’ACE2 come principale recettore di attacco della ‘proteina spike’ per l’ingresso cellulare”, spiega Paolo Calabresi, Ordinario di Neurologia e Direttore della Neurologia del Policlinico Gemelli di Roma. “La proteina ACE2 è stata osservata nel sistema vascolare, ma in minor misura nel rivestimento dei vasi cerebrali. Tuttavia, il sequenziamento dell’RNA ne ha dimostrato la presenza, anche se modesta nel cervello umano”, ha aggiunto.

Un recente studio relativo a pazienti sintomatici ricoverati nella prima ondata di Covid-19, 213 pazienti sono risultati positivi per Sars-Cov-2 mentre 218 pazienti sono risultati negativi e sono stati utilizzati come gruppo di controllo. “Per quanto riguarda le manifestazioni del sistema nervoso centrale, è stato osservato nei pazienti positivi una maggiore frequenza di cefalea, iposmia ed encefalopatia sempre correlata a condizioni sistemiche (febbre o ipossia)”, ha confermato l’esperto.

“Le manifestazioni neurologiche di Covid-19 sono quindi un grande rischio per la salute pubblica non solo per gli effetti acuti sul cervello, ma anche per i danni a lungo termine alla salute del cervello che potrebbe derivarne. Queste manifestazioni ritardate potrebbero essere presenti anche in pazienti che non hanno mostrato sintomi neurologici nella fase acuta”, conclude Calabresi.

Quanto impatta Neuro-Covid

Come ricorda Simone Beretta, Neurologo presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza e primo autore dello studio, “un primo dato importante è che i disturbi neuro-COVID sono diventati gradualmente meno frequenti ad ogni successiva ondata pandemica, passando da circa l’8 per cento della prima ondata a circa il 3 per cento della terza ondata”.

Per Beretta, “la ragione più probabile di questa riduzione sembra quindi legata alle varianti stesse del virus, che passando da quella originale di Wuhan fino a Delta hanno reso il virus meno pericoloso per il sistema nervoso. Con la variante Omicron e l’uso dei vaccini, la situazione è andata ulteriormente migliorando e i disturbi neuro-COVID sono ora diventati molto rari”.

Un secondo dato, riguarda il recupero neurologico nei mesi successivi all’infezione. Come spiega Carlo Ferrarese, “in oltre il 60 per cento dei pazienti c’è stato una risoluzione completa dei sintomi neurologici oppure la persistenza di sintomi lievi, che non impediscono le attività della vita quotidiana. Questa percentuale arriva a oltre il 70 per cento per i pazienti in età lavorativa, tra i 18 e i 64 anni.

Tuttavia, in circa il 30 per cento dei pazienti i sintomi neurologici sono durati oltre i 6 mesi dall’infezione. Questo riguarda soprattutto i “pazienti con ictus associato all’infezione da COVID, che nelle prime ondate sono stati gravati anche da una elevata mortalità intraospedaliera. Ma anche per i disturbi cognitivi, della concentrazione e della memoria, la risoluzione dei sintomi è stata molto più lenta rispetto ad altre condizioni neurologiche, tanto da rientrare in quella che è stata chiamata sindrome long-COVID. Questa nuova sindrome è attualmente seguita in molti centri neurologici coinvolti nello studio”.

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ultimo aggiornamento: 5 Agosto 2023 12:17

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