Sempre meno neve in Italia: i dati

Sempre meno neve in Italia: i dati

Segnali allarmanti anche per il 2023: diverse associazioni denunciano la grave situazione di siccità, gli accumuli di neve diminuiscono.

Continua l’allarme siccità che ha colpito gran parte dell’Europa nel corso del 2022. Tantissimi laghi e fiumi italiani sono in secca, mentre nelle Alpi la neve è diminuita del 53%. Ciò ha portato alla chiusura, durante la stagione invernale, di tantissime stazioni sciistiche provocando – tra le altre cose – gravi danni anche all’economia invernale.  

Luca Ferraris, presidente di Fondazione CIMA- Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale – che si occupa dello studio, la previsione e la prevenzione delle conseguenze del cambiamento climatico, ha denunciato la gravità della situazione. «La neve è il modo in cui la natura immagazzina l’acqua per spostarla da una stagione all’altra».

La denuncia prosegue: «Intorno all’inizio del mese, nel nostro paese di solito contiamo su 10-13 miliardi di metri cubi d’acqua, ma quest’anno siamo a meno di 4 miliardi. Ne manca più della metà, e siamo in condizioni peggiori rispetto allo scorso anno, dove nello stesso momento ne avevamo 6 miliardi» spiega Ferraris.

-63% degli accumuli a causa delle temperature alte

Francesco Avanzi, ricercatore CIMA e idrologo specializzato in neve, è intervenuto riferendo i dati registrati circa la mancanza di neve sulle cime italiane. «Rileviamo un deficit totale del -63%, a causa delle temperature molto miti che abbiamo registrato nella seconda metà di febbraio. Ciò significa che, ad oggi, abbiamo circa un terzo della neve degli ultimi anni, con una grave mancanza non solo sulle Alpi italiane, che presentano un deficit sistemico su tutto l’arco, ma anche sugli Appennini, che tornano a registrare un innevamento minore della media dopo gennaio. Stessa sorte per i bacini del Po e dell’Adige, che presentano un deficit del -66% e -73%, anche maggiore rispetto al quadro nazionale».