L’affondo di Nichi Vendola in diretta tv nel corso della trasmissione ‘In Onda’ su La7. Nel suo mirino il vicepremier leghista, Matteo Salvini.
A seguito della pubblicazione di una specie di “lista” dei “nemici di Putin” nella quale sono stati inseriti anche il presidente Mattarella, Antonio Tajani e Guido Crosetto, sono state tante le reazioni. Tra queste è arrivata anche quella molto particolare e al veleno da parte di Nichi Vendola che in diretta tv nel corso della trasmissione ‘In Onda’ su La7, ha colto l’occasione per attaccare il ministro dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini.

Nichi Vendola attacca Salvini
Intervenuto a ‘In Onda’ su La7, Vendola ha prima di tutto parlato della situazione russa e della lista dei nemici di Putin dove è stato inserito anche Mattarella. In questo senso non è passata inosservata l’assenza di Salvini per il quale è stato ricordato un aneddoto a lui legato in riferimento ad una t-shirt indossata pro leader del Cremlino.
“Gli autocrati hanno il vizio della prescrizione: questa volta hanno inserito Mattarella e Tajani tra i ‘russofobi’, ma non Salvini”, ha detto Vendola. “Noi abbiamo questa memoria incancellabile di Salvini con la maglietta con il volto di Putin e di una frase… che diceva…”. A quel punto i presenti in studio lo hanno interrotto per ricordare appunto la frase o il senso: ‘Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin’.
Da qui, Vendola ha aggiunto l’affondo pesante verso il vicepremier: “Credo che le opere di Salvini saranno un giorno oggetto di antropologia criminale”.
Il commento su Gaza
L’ex presidente della Regione Puglia non ha poi fatto mancare un passaggio su Gaza: “A Gaza si consuma una barbarie indecente, tollerata dall’Occidente”, ha detto Vendola. E dopo aver commentato la posizione del Papa e quella di Mattarella, ecco un ulteriore commento: “Mi è piaciuto Pizzaballa, che ha ricordato che le vittime cristiane non valgono più delle altre. Israele ha messo in mora il diritto internazionale, compiendo uno sterminio a Gaza e in Cisgiordania, ma le responsabilità sono anche nostre”.
E ancora: “Quando politici come Merz dicono che Israele fa il ‘lavoro sporco per conto nostro’, è una vergogna. È la mano sporca dell’Occidente. È un lessico violento e infantilizzato, tipico del nuovo trampismo mondiale e della deriva a destra dei conservatori”.