Nicolò Fagioli e la squalifica: cosa succede in caso di reiterazione?

Nicolò Fagioli e la squalifica: cosa succede in caso di reiterazione?

Scopri i dettagli della squalifica di Nicolò Fagioli, le implicazioni e le azioni intraprese dal calciatore per la sua riabilitazione.

a Procura della Figc e Nicolò Fagioli hanno raggiunto un accordo dettagliato riguardo alla sua squalifica. La novità principale è la divisione della squalifica di 12 mesi in sette mesi di stop e cinque mesi di prescrizioni alternative. Questa divisione rappresenta un approccio innovativo alla gestione delle squalifiche nel calcio.

Nicolo’ Fagioli

1. Allenamenti e decisioni del club

Nonostante la squalifica, Fagioli ha la possibilità di allenarsi, sia con la Juventus che individualmente. Tuttavia, la decisione finale spetta esclusivamente al club.

2. La Formula 7+5: una nuova visione

La formula di squalifica 7+5 nasce dalla volontà di trasformare un episodio negativo in un’opportunità di crescita e sensibilizzazione. Gabriele Gravina, presidente federale, ha sottolineato l’importanza di recuperare chi ha commesso errori e di diffondere messaggi positivi. La linea Gravina ha previsto una squalifica effettiva di 7 mesi, seguita da un periodo di sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo.

3. Il compromesso di Fagioli: sensibilizzazione e terapia

Nicolò Fagioli dovrà partecipare a un piano terapeutico di 6 mesi e a 10 incontri pubblici in 5 mesi. Questi incontri si svolgeranno in centri sportivi, centri federali e centri di recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. L’obiettivo è condividere la sua esperienza e sensibilizzare sulle trappole della ludopatia.

4. Timing e dettagli del piano terapeutico

Le “lezioni” di sensibilizzazione inizieranno al termine della squalifica. Per avere un impatto significativo, è essenziale che Fagioli sia attivo nel mondo del calcio. Il piano terapeutico, supervisionato dal Dr. Paolo Jarre, prevede relazioni bimestrali inviate alla Procura.

5. Conseguenze in caso di non conformità

Se Fagioli non dovesse rispettare il piano di recupero, potrebbe affrontare ulteriori sanzioni. Queste potrebbero includere la revoca del patteggiamento e una squalifica di almeno tre anni.

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