Affitti brevi: cambia tutto ecco la bozza del ddl

Affitti brevi: cambia tutto ecco la bozza del ddl

Il ministero del Turismo ha messo a punto alcune proposte per regolamentare il mercato degli affitti brevi.

Il ministero del Turismo dice no agli affitti da meno di due giorni. Questa una delle voci che stanno circolando in queste ore sul nuovo disegno di legge che regolamenterà le case “a noleggio” – un tema molto discusso nelle ultime settimane. In realtà, questa opzione tratta solo quelle soluzioni situate all’interno dei centri storici delle grandi città metropolitane: chi alloggiasse qui, infatti, dovrebbe rimanere almeno per due notti.

Il ddl, però, non si limita a questo: chiesta anche l’istituzione di un codice identificativo nazionale per ogni immobile messo in affitto per fini turistici. Questo servirebbe a creare un database italiano degli affitti disponibili. Infine, il disegno di legge imporrebbe l’obbligo di segnalare la nuova attività per chiunque la eserciti in forma imprenditoriale. Chi non rispetterà la norma andrà incontro a multe salate: fino a 10 mila euro.

A chi si applica la nuova norma?

La nuova norma, come detto anticipatamente, si applicherà alle grandi città italiane ma anche a quei comuni inseriti dall’Istat nelle classi con densità turistica “alta” o “molto alta”. L’obbiettivo del governo è quello di fronteggiare la proliferazione di affitti brevi non regolamentati. Molto contenta di questa ipotesi è Confindustria Alberghi: “Il governo va nella giusta direzione”, hanno dichiarato. Soprattutto per quanto riguarda il codice identificativo che permetterà di controllare l’applicazione degli obblighi agli affittuari.

Meno felice Confedilizia che critica pesantemente l’obbligo di almeno due notti di soggiorno. Questo limiterebbe i turisti che devono alloggiare una sola notte ai soli alberghi che, invece, dovrebbero avessere possibilità di scelta.

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