Un’alternativa concreta al credito tradizionale per le PMI italiane e i settori strategici del Made in Italy.
In un contesto in cui la rapidità di accesso alle tecnologie è fondamentale per restare competitivi, il noleggio operativo si afferma come una valida alternativa al credito tradizionale e agli strumenti finanziari classici. Una soluzione che cresce in parallelo ai limiti del venture capital, soprattutto per le PMI e i settori chiave dell’economia italiana.
Tecnologie avanzate e competitività: il ruolo chiave dei settori strategici
Intelligenza artificiale, automazione, agritech, cleantech, energia, spacetech, mobility, lifescience: questi sono solo alcuni dei comparti su cui si gioca il futuro industriale dell’Italia. In questi ambiti, disporre rapidamente di impianti e innovazioni tecnologiche è cruciale per competere.
È qui che il noleggio operativo si impone come strumento flessibile, accessibile e industrialmente efficace. Un trend che trova conferma nell’analisi condotta da Domorental, realtà milanese attiva nella servitizzazione e nella sostenibilità dei beni strumentali, fondata nel 2017.
Venture capital in crescita, ma ancora insufficiente
Nel 2024, secondo il Venture Capital Monitor di AIFI, in Italia sono stati investiti oltre 1,2 miliardi di euro su circa 300 operazioni. Il Venture Capital Barometer di EY registra 1,127 miliardi su 292 round, segnando un +11% rispetto al 2023.
Tuttavia, l’Italia resta indietro rispetto alla media europea per investimenti pro capite. Solo meno del 4% delle startup italiane riceve un round di finanziamento, secondo EY. Un dato confermato dal Politecnico di Milano, che evidenzia l’accesso limitato a capitali professionali.
Nel frattempo, il noleggio operativo guadagna terreno: 53.259 contratti siglati nel primo semestre 2024, per un valore di 771,2 milioni di euro e un incremento del +13,4% rispetto all’anno precedente, secondo Assilea.

Asset-light e beni rigenerati: il modello che convince le imprese
Sempre più aziende adottano il modello asset-light, che consente di esternalizzare gli asset, contenere i costi e focalizzarsi sul core business. Secondo Ernst & Young, queste imprese superano del 17% le attese di valutazione nelle operazioni di M&A. Inoltre, il 31% dei CEO dichiara che la digitalizzazione è il motivo principale per esternalizzare le infrastrutture.
In Italia, i macchinari industriali hanno un’età media compresa tra 12 e 15 anni, secondo ANIA. Il Politecnico di Milano riporta che il 30% delle tecnologie ICT e robotiche ha più di dieci anni. Di conseguenza, il mercato dei beni strumentali usati si attesta tra i 5 e i 10 miliardi di euro, con una crescita del 5–8% annuo (WeAsset). A livello globale, il mercato dei dispositivi rigenerati cresce a un ritmo dell’11,2% l’anno (IDC).
Domorental, tramite la sua piattaforma UpGreene, integra nei contratti una certificazione per la compensazione delle emissioni Scope 3, conforme alla Direttiva UE 95/2014.
Il il vantaggio competitivo del noleggio operativo
“Il venture capital seleziona, il noleggio abilita – sottolinea Claudio Mombelli, CEO di Domorental –. Pensato per imprese che vogliono investire in modo diretto e immediato, il noleggio operativo rappresenta un’alternativa concreta al finanziamento tradizionale: accessibile, rapido, integrabile nei bilanci. Il venture capital resta cruciale per le startup scalabili, ma non risponde alle esigenze quotidiane delle PMI e delle aziende in trasformazione. Il nostro obiettivo per il 2025-26 è costruire un’infrastruttura capace di portare tecnologia, sostenibilità e flessibilità nel cuore del tessuto produttivo italiano. In un’economia dove l’uso conta più del possesso, il noleggio diventa un motore di crescita, innovazione e competitività.”
Il messaggio è chiaro: il noleggio operativo non sostituisce il venture capital, ma lo affianca in maniera complementare, offrendo una soluzione concreta per sostenere la trasformazione digitale e green delle imprese italiane.