La buccia di un frutto in particolare permette di realizzare una bevanda che funge da toccasana per la salute: non buttarla.
Forse non tutti lo sanno e spesso commettono un errore che andrebbe, nei fatti, evitato, ossia quello di buttare la buccia del kiwi. Se amate, infatti, le soluzioni naturali, sappiate che questa parte di scarto di tale frutto può essere molto utile per realizzare una bevanda, che funge da vero e proprio toccasana per la salute. Scopriamo, dunque, come realizzarla.
Buccia del kiwi, parte di scarto del frutto che fa bene alla salute
Il kiwi è un frutto ricco di proprietà benefiche, dal sapore fresco ed acidulo, che conferisce tanta energia e nutrienti, oltretutto in poche calorie. Tale frutto, inoltre, contiene una quantità molto elevata di vitamina C, potassio, magnesio, fibre, ferro e vitamina E.

La buccia, spesso scartata, è – in realtà – una fonte incredibile di antiossidanti e fibre, ancora più concentrata della polpa. Secondo gli esperti, i polifenoli contenuti nella buccia aiutano a contrastare l’azione dei radicali liberi, nonché a rafforzare il sistema immunitario. Inoltre, il contenuto elevato di fibre favorisce una corretta digestione.
Il toccasana per la saute
Chi non riesce a mangiare il kiwi con la buccia, per via della consistenza pelosa della buccia, può lasciarla in infusione in un bicchiere d’acqua. Dopo circa 30 minuti, l’acqua si arricchisce di sostanze nutritive che la trasformano in una bevanda salutare, dissetante e ricca di elementi preziosi per l’organismo.
Per preparare la bevanda, bisogna, innanzitutto, immergere la buccia del kiwi nell’acqua e lavarla, in modo da eliminare ogni residuo di impurità e pesticidi.
Tagliandola in piccoli pezzi e lasciandola in infusione in acqua fredda e/o tiepida per almeno 20 minuti, si ottiene una tisana naturale pronta da bere, dal sapore delicato e gradevole, che può essere consumata in ogni momento della giornata.
La buccia di kiwi può essere utilizzata, infine, anche per preparare frullati, insalate e trattamenti naturali per la pelle, in quanto ha proprietà nutritive e antiossidanti. In tal senso, dunque, si riducono anche gli sprechi alimentari.