I’m Watch, l’ orologio hi-tech basato su Android, nonchè il primo smartwatch italiano, non sarà più disponibile all’acquisto

Per l’Italia è arrivata un’altra bastaonata nel settore delle tecnologie: I’m Watch, il primo smartwatch italiano compatibile con Android e BlackBerry, scomparirà.

L’azienda di Ennio Doris di Banca Mediolanum ha perso circa 8 milioni di fatturato dal 2012 al 2013, con perdite stimate attorno ai 4 milioni.

L'opinione di Claudio Brachino

I’m Watch equipaggiato con OS Android, consentiva di ricevere tutte le notifiche ed effettuare chiamate in vivavoce oltre a disporre di un archivio per messaggi, foto o e-mail. Si distingueva anche per il comparto software grazie a uno store proprietario dal quale si potevano scaricare applicazioni dedicate a un utilizzo più completo ed efficiente dello smartwatch. La connessione internet era data dal collegamento allo smartphone via Bluetooth in tehering. Il grande problema era però la batteria, soprattutto in caso di collegamento internet.

Il mercato, forse allergico alle nuove tecnologie italiane, o in attesa del botto dell’Apple Watch, ha preferito rispedire al mittente il dispositivo indossabile made in Italy.

 A darne notizia il Corriere della Sera, il primo a pescare una notizia che sul sito dell’azienda capeggiava da metà settembre:

“I’m SpA comunica oggi la decisione di interrompere le vendite di I’m Watch a partire dal 1° ottobre prossimo e di sospendere il progetto i’m Tracer, uscendo così dal business della Wearable Technology . Nel giugno 2012, pochi giorni dopo il lancio, le prenotazioni raccolte online sul prezzo base di 350 euro furono 10 mila. Ma c’erano anche versioni in metallo prezioso da 13 mila euro acquistate, in diverse unità, da una ricercata clientela araba e russa”.

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ultimo aggiornamento: 11 Agosto 2016 16:26


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