Nord Stream, è ufficiale: l’esplosione di settembre è un sabotaggio

Nord Stream, è ufficiale: l’esplosione di settembre è un sabotaggio

Il procuratore svedese incaricato di indagare sulle esplosioni verificatesi ai gasdotti Nord Stream: “Tracce di esplosivo, è sabotaggio”.

Continuano le indagini sul sabotaggio di Nord Stream. Stando a quanto emerso, sarebbero state rinvenute alcune tracce di esplosivo nei pressi delle falle dei gasdotti. Arriva quindi la conferma ufficiale: le esplosioni verificatesi verso la fine di settembre sono state un vero e proprio sabotaggio. 

Il 26 settembre 2022 si è verificato un “forte calo di pressione” nelle tubature dei gasdotti Nord Stream 1 e 2. In un primo momento, secondo il governo danese, i disagi sarebbero stati riconducibili ad una fuga di gas nel gasdotto. Da parte sua, la Germania ha sempre sostenuto che si trattasse di un “sabotaggio mirato”.

A parlare delle prove sul sabotaggio il procuratore svedese, Mats Ljubfqvist, nonché coordinatore dell’inchiesta sull’esplosione verificatasi in settembre al gasotto Nord Stream. Secondo quanto emerso dai risultati delle analisi, è chiaro che quello che si pensava fosse un incidente, è in realtà un sabotaggio a regola d’arte. Comunque, il procuratore ha avvertito che “l’inchiesta preliminare è molto complessa ed estesa”. Per questo motivo, le indagini continueranno. 

Secondo quanto riportato all’interno della dichiarazione del magistrato, “durante le indagini sul luogo dell’inchiesta condotte sul sito nel Mar Baltico, sono stati fatti estesi prelievi e l’area è stata attentamente documentata le analisi ora mostrano tracce di esplosivo in diversi oggetti estranei ritrovati. Analisi più avanzate continuano per essere in grado di stabilire conclusioni più certe sull’incidente”. 

L’accusa dei media svedesi

I media svedesi accusano: “Il gasdotto Nord Stream è stato colpito da un grave sabotaggio, sono state trovate tracce di esplosivi su diversi oggetti estranei rinvenuti”: è la conclusione del procuratore svedese Mats Ljungqvist, titolare dell’indagine sulle esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 del 26 settembre scorso. 

Il procuratore Ljungqvist in un comunicato stampa ha concluso sulla vicenda: “La collaborazione tra le autorità svedesi e quelle di altri Paesi è eccellente. Per il proseguimento delle indagini preliminari e delle varie collaborazioni in corso è importante poter lavorare in tranquillità”. 

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