La Russia accusato l’Uraina anche di avere cooperato con gli Usa su un programma sulla ricerca di armi biologiche.
Riemergono i dubbi per quanto riguarda il sabotaggio del Nord Stream, avvenuto il 26 settembre 2022. L’attacco al gasdotto avrebbe causato un’impennata dei prezzi del gas senza precedenti, compreso in Italia. Fonti internazionali avrebbero alluso al coinvolgimento dell’Ucraina nell’atto, ma Kiev si è difesa affermando: “Non è una nostra attività”.
Secondo Mosca, finire nell’influenza Usa sarebbe pericoloso per i Paesi confinanti con la nazione. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha dichiarato: “Penso che tutti i Paesi confinanti con la Russi dovrebbero trarre le loro conclusioni sul grado di pericolo nel prendere la strada dell’inclusione nella zona di responsabilità o nella zona di interesse degli Stati Uniti”.
Chi è il responsabile del sabotaggio?
Dopo una prima valutazione generale sull’esplosione del gasdotto Nord Stream, nei giorni scorsi sotto il mirino era finita l’Ucraina, definita come responsabile del sabotaggio. La Germani invece ha preferito aspettare l’esito dell’indagine sorta in seguito all’indiscrezione. Adesso però la Russia sposta l’attenzione sulla nazione di Joe Biden.
Il vice ministro degli Esteri, Serghei Ryabkov, durante un’intervista a Russia Today, ha affermato: “Per noi è chiaro che Washington è responsabile per questo atto terroristico senza precedenti”. Le presunte indiscrezioni fatte trapelare da fonti americane e pubblicate dal New York Times, sull’attacco compiuto da un gruppo pro-ucraino, sono “un tentativo da poco per sviare l’opinione pubblica internazionale”.
Se sarà bloccata “l’indagine obiettiva e imparziale” sulle esplosioni nei gasdotti Nord Stream, la Russia penserà “a come rispondere all’Occidente”. Così afferma il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, in un’intervista alla Tass.