Nordio: “Cambiare la Costituzione non è blasfemo”

Nordio: “Cambiare la Costituzione non è blasfemo”

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto sulla riforma della Costituzione dicendo di rompere i tabù.

Intervenuto al dibattito politico sul palco della festa di Fratelli d’Italia in Piazza del Popolo, Carlo Nordio ha sfatato il tabù di cambiare la Costituzione. “Non c’è nessun reato di lesa maestà nel voler cambiare la nostra Costituzione, era riuscita in una sorta di miracolo a conciliare l’anima marxista con quella cattolica”. La prima è morta, la seconda è secolarizzata, è rimasto il liberismo” ha detto il ministro della Giustizia.

“Non c’è nulla di eretico e blasfemo nel volerla cambiare – ha continuato il ministro. “Come tutte le cose umane la Costituzioni, nascono vivono e muoiono. Si cambiano e si possono cambiare senza essere blasfemi verso i nostri padri costituenti” ha chiarito Nordio. Il ministro ha inoltre spiegato che la nostra costituzione è incompatibile con il sistema giudiziario e il diritto penale proprio perché si basa su quel codice inquisitorio.

Carlo Nordio

Costituzione incompatibile con il codice penale fascista

“I padri adattarono le norme costituzionali al codice, mentre sarebbe stato opportuno il contrario. Quarant’anni dopo fu introdotto un codice di procedura penale diciamo liberale anglosassone”. Già dal suo insediamento al ministero di via Arenula Nordio aveva paventato la volontà di cambiare il codice penale perché il Rocco è stato emanato durante il periodo fascista. Per questo oggi ci troviamo davanti ad una contraddizione “insanabile” dice il ministro, codice penale e procedura sono incompatibili con la Costituzione.

Il ministro ha anche aggiunto che bisogna introdurre “discrezionalità dell’azione penale, separazione delle carriere e definire i poteri del pubblico ministero che ha un potere esecutivo enorme senza avere responsabilità. Non è solo un problema politico ma anche tecnico. L’importante è avere un sistema coerente” ha sottolineato Nordio.