L’inchiesta sulla rapina alla villa di Roberto Baggio prende una nuova direzione grazie a targhe straniere avvistate la notte del crimine.
La rapina alla villa di Roberto Baggio, avvenuta lo scorso giugno ad Altavilla Vicentina, continua a tenere banco nelle cronache italiane. Durante l’incontro di Euro 2024 tra Italia e Spagna, il celebre ex calciatore, noto come “Il Divin Codino”, è stato sorpreso e sequestrato per circa 40 minuti da sei malviventi armati.
La famiglia, presente in casa al momento del drammatico evento, ha vissuto attimi di puro terrore. L’obiettivo dei rapinatori era fare incetta di contanti, gioielli e orologi di valore, e l’intera azione è stata pianificata con precisione chirurgica.
La rapina alla villa di Roberto Baggio: un caso internazionale
Gli ultimi sviluppi dell’inchiesta rivelano un nuovo possibile filo conduttore: alcune targhe sospette registrate nei pressi della villa quella sera sarebbero di provenienza straniera. Secondo le autorità, queste targhe appartengono a veicoli registrati in Germania, Moldavia e Romania, ipotizzando quindi una rete criminale transnazionale.
La procura ha già sollecitato la collaborazione di Eurojust, l’agenzia europea specializzata nella cooperazione giudiziaria, per tracciare e monitorare i collegamenti tra le bande internazionali e i crimini commessi in territorio italiano.
Momenti di terrore e il coraggio dell’ex campione
La rapina si è consumata intorno alle 22, durante l’intervallo della partita. I sei uomini, con il volto coperto, hanno fatto irruzione e immobilizzato la famiglia di Baggio, rinchiudendola in una stanza per circa 40 minuti. Nonostante la situazione estremamente pericolosa, Baggio ha cercato di reagire sferrando un pugno a uno degli assalitori, ma è stato colpito brutalmente alla testa con il calcio di una pistola. Questo atto coraggioso, purtroppo, non ha impedito ai criminali di portare a termine il colpo.
La dinamica della rapina suggerisce l’opera di una banda di professionisti. Nessun dettaglio è stato lasciato al caso, e i rapinatori sono fuggiti senza lasciare tracce apparenti. Dopo la loro fuga, Baggio ha forzato la porta per liberare la sua famiglia e chiamare aiuto.
Fortunatamente, il calciatore ha riportato solo ferite lievi, curate al pronto soccorso di Arzignano. Tuttavia, il trauma psicologico per lui e i suoi cari rimane evidente. Le indagini proseguono nel tentativo di dare un volto ai responsabili di questo efferato crimine.