Nuova cura tumore polmone non fumatori: 60% sopravvivenza a 5 anni

Nuova cura tumore polmone non fumatori: 60% sopravvivenza a 5 anni

La nuova cura rivoluzionaria per il tumore al polmone dei non fumatori con mutazione ALK. Lorlatinib mostra risultati senza precedenti.

Una nuova speranza si accende per i pazienti affetti da tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) con mutazione del gene ALK. Uno studio clinico di fase 3, noto come studio Crown, ha dimostrato che il farmaco lorlatinib, un inibitore della tirosin-chinasi, ha significativamente migliorato la sopravvivenza e ridotto la progressione della malattia rispetto al trattamento standard con crizotinib.

Secondo i risultati presentati al congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO) il 31 maggio 2024, il 60% dei pazienti trattati con lorlatinib è sopravvissuto per cinque anni senza progressione della malattia, un risultato senza precedenti rispetto all’8% dei pazienti trattati con crizotinib.

Inoltre, lorlatinib ha mostrato una riduzione del rischio di progressione della malattia o di morte dell’81% e una riduzione del rischio di sviluppare progressioni intracraniche pari al 94%.

I dettagli dello studio Crown

Lo studio Crown è stato condotto tra maggio 2017 e febbraio 2019 in 23 Paesi, coinvolgendo 296 pazienti adulti con NSCLC avanzato ALK-positivo. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a due gruppi: 149 pazienti hanno ricevuto lorlatinib, mentre 147 sono stati trattati con crizotinib.

I risultati dello studio hanno mostrato che lorlatinib non solo ha migliorato la sopravvivenza senza progressione. Ma ha anche avuto un impatto significativo sulla prevenzione delle metastasi cerebrali.

Filippo de Marinis, direttore della divisione di Oncologia toracica all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Toracica (AIOT), ha commentato: “Lorlatinib ha dimostrato di essere molto più efficace nel controllo della malattia rispetto a crizotinib, specialmente nel controllo delle metastasi cerebrali. A cinque anni, il 92% dei pazienti trattati con lorlatinib non ha avuto progressioni cerebrali, rispetto al 20% dei pazienti trattati con crizotinib.

Un futuro promettente per i pazienti con NSCLC ALK-positivo

Il tumore al polmone non a piccole cellule rappresenta l’85-90% di tutti i casi di carcinoma polmonare, ma solo il 3-5% presenta la rara mutazione ALK. Questa mutazione colpisce principalmente pazienti giovani, sotto i 55 anni, e non fumatori o deboli fumatori. La scoperta di lorlatinib offre una nuova speranza a questa specifica popolazione di pazienti, che ora hanno una prospettiva di vita significativamente migliore.

Con risultati così promettenti, lorlatinib potrebbe diventare il nuovo standard di cura per i pazienti con NSCLC ALK-positivo, migliorando non solo la sopravvivenza. Ma anche la qualità della vita di molti pazienti affetti da questa forma aggressiva di cancro.

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