La storia di Rosa Carlucci madre di Ciccio e Tore, che lotta senza sosta per riaprire le indagini sulla tragica scomparsa dei suoi figli.
Nel cuore della Puglia, Rosa Carlucci implora giustizia per i suoi figli, Francesco e Salvatore Pappalardi, conosciuti affettuosamente come Ciccio e Tore. La loro scomparsa nel 2006 e il ritrovamento dei corpi nel 2008 in una cisterna di un rudere abbandonato a Gravina di Puglia hanno lasciato una ferita aperta nella città e soprattutto nel cuore della loro famiglia.
Il rinnovo dell’appello
Rosa Carlucci, madre coraggiosa, ha recentemente presentato un’istanza per la riapertura delle indagini presso la Procura di Bari. “I colpevoli ci sono“, afferma con convinzione come riportato da corriere.it, alimentando la speranza che finalmente possa essere fatta luce su una tragedia che da troppo tempo cerca risposte.
Il desiderio di verità non si è mai spento. La famiglia, con il supporto dell’avvocato e del consulente, solleva dubbi sulla dinamica degli eventi e sulla gestione delle indagini iniziali. “Non crediamo che due bambini così piccoli abbiano potuto avventurarsi da soli in quel luogo in piena notte“, sottolinea l’avvocato, indicando la presenza di contraddizioni nelle testimonianze raccolte all’epoca. Come riferito da ilgiornale.it
L’intrigo dell’ansiolitico
Un elemento disturbante emerge dal silenzio: il ritrovamento di un ansiolitico vicino alla scena. Questo dettaglio potrebbe rivelare una realtà più complessa di quanto si pensasse, suggerendo l’influenza di terzi nella vicenda. La famiglia chiede chiarezza, non solo per ottenere giustizia ma anche per riportare dignità ai ricordi di Ciccio e Tore.
La scomparsa dei fratelli Pappalardi e la successiva scoperta dei loro corpi hanno scosso la comunità di Gravina di Puglia, evidenziando le problematiche nel sistema di indagini e la sofferenza di una famiglia divisa dal dolore. Nonostante le indagini iniziali avessero archiviato il caso come un tragico incidente, la determinazione di Rosa Carlucci e il sostegno della comunità hanno mantenuto viva la battaglia per la verità.