Nuove minacce per Vittorio Feltri: “Nemico dei comunisti? Mi piace”

Nuove minacce per Vittorio Feltri: “Nemico dei comunisti? Mi piace”

Vittorio Feltri, direttore de Il Giornale, affronta con orgoglio le accuse del Nuovo Partito Comunista e reagisce alle liste di proscrizione.

Vittorio Feltri, noto giornalista e direttore editoriale de Il Giornale, è stato recentemente al centro di una polemica che lo ha visto inserito nelle cosiddette “liste di proscrizione” redatte dal Nuovo Partito Comunista.

Queste liste accusano giornalisti, intellettuali e altre figure pubbliche di essere “agenti sionisti in Italia“. Quando il conduttore di Stasera Italia gli ha chiesto se fosse preoccupato per questi attacchi, ha replicato secco: “No, neanche un pò“.

Vittorio Feltri

Liste di proscrizione: la risposta di Vittorio Feltri

Io da molti anni ho confessato di essere filo-israeliano. Mi hanno addirittura dedicato un albero nel giardino dei giusti in Israele. Non posso certo nascondermi dietro a un dito. Me ne vanto, non me ne vergogno e non ho paura“, ha affermato il giornalista.

Durante l’intervista, come riportato da Il Tempo, Feltri ha utilizzato l’arma dell’ironia per minimizzare la portata delle minacce ricevute, ridimensionando la gravità della situazione

Sono molto sereno e poi, se succederà qualcosa, pazienza. Di qualcosa bisognerà pure morire. Non cambia molto. Se devi morire, non cambia molto“, ha chiarito.

Una frecciatina ai “comunisti”

Non ha mancato di evidenziare quella che ritiene una crescita preoccupante dell’antisemitismo in Italia, collegandola alle numerose manifestazioni filo-palestinesi che si sono svolte negli ultimi tempi.

Sappiamo com’è il giro del fumo. Pazienza. Me ne faccio una ragione“, ha osservato il direttore editoriale de Il Giornale.

Evidenziando una percezione di squilibrio nel dibattito pubblico e una scarsa difesa delle posizioni filo-israeliane.

Feltri ha concluso il suo intervento con un commento che esprime la sua completa indifferenza verso le accuse e, anzi, un certo orgoglio nel sentirsi un “nemico” dei comunisti.

Non me ne frega niente. Anzi, sono contento di essere un nemico dei comunisti. Mi piace“, ha dichiarato, segnando una netta presa di posizione.