La CE introduce nuove norme per le auto elettriche e usate: controlli più severi, verifiche sulle emissioni e lotta alle frodi.
Negli ultimi anni, l’Europa ha vissuto una profonda trasformazione nel settore della mobilità, la crescente diffusione di auto elettriche ha modificato il panorama delle strade europee, portando con sé vantaggi ambientali, ma anche nuove sfide. Mentre i veicoli a batteria sono considerati la chiave per ridurre l’inquinamento, emergono anche preoccupazioni legate alla sicurezza stradale, alla manutenzione e, soprattutto, alle potenziali frodi.

La transizione elettrica e i rischi nascosti
Uno dei fenomeni più subdoli è quello delle auto “schilometrate“, ovvero veicoli usati con chilometraggi alterati per aumentarne il valore di mercato. Queste pratiche, oltre a ingannare i consumatori, mettono in circolazione mezzi potenzialmente pericolosi. In parallelo, l’invecchiamento del parco auto europeo e la varietà tecnologica dei nuovi modelli impongono un ripensamento degli attuali meccanismi di controllo.
Le nuove proposte della Commissione Europea
Per rispondere a queste sfide, la Commissione Europea ha elaborato una proposta di revisione dei regolamenti attuali. L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità dell’aria e ridurre il numero di incidenti gravi sulle strade. La proposta prevede una serie di novità strutturali: innanzitutto, controlli tecnici periodici rafforzati per le auto con oltre 10 anni, con un’attenzione particolare ai sistemi elettronici e alle emissioni. Le verifiche saranno aggiornate per includere anche le particelle ultrafini e gli ossidi di azoto, grazie a nuove metodologie di misurazione.
Inoltre, per contrastare le frodi, sarà obbligatoria la registrazione delle letture del contachilometri in banche dati condivise tra gli Stati membri. Le carte di circolazione elettroniche, insieme a una piattaforma comune per lo scambio dei dati tecnici, permetteranno ispezioni più rapide e affidabili.
La vera svolta? Il riconoscimento transfrontaliero dei certificati di revisione, che permetterà di seguire la storia di un veicolo anche al di fuori del proprio Paese, aumentando la trasparenza e la sicurezza per tutti i cittadini europei.