Nuove tasse sui popcorn: imposte in base al contenuto di zucchero

Nuove tasse sui popcorn: imposte in base al contenuto di zucchero

Il governo indiano introduce nuove tasse sui popcorn basate sul contenuto di zucchero. La decisione scatena polemiche.

Il Consiglio per l’Imposta sui Beni e i Servizi (GST) in India ha introdotto una nuova classificazione fiscale per i popcorn, basata sulla quantità di zucchero presente nel prodotto. La misura, annunciata dal ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman, è entrata immediatamente in vigore. Il popcorn salato e non brandizzato è tassato al 5%, quello confezionato e brandizzato al 12%, mentre il popcorn al caramello, considerato una caramella zuccherata, è soggetto a una tassa del 18%.

La nuova tassa sui popcorn: come funziona?

Questa suddivisione, pur volta a regolamentare il sistema fiscale, ha suscitato perplessità e critiche diffuse. Da un lato, il governo sostiene che la misura mira a uniformare la tassazione dei prodotti alimentari confezionati. Dall’altro, oppositori e cittadini lamentano un ulteriore aumento della complessità fiscale, giudicandola una strategia poco chiara e poco efficace per incrementare le entrate.

Reazioni e polemiche: cittadini e politici contro il nuovo sistema

La decisione ha scatenato un’ondata di polemiche sia sui social media che nei circoli politici. Numerosi utenti hanno deriso la complessità del sistema fiscale con meme, mentre figure autorevoli hanno espresso critiche più articolate.

K.V. Subramanian, ex consigliere economico del governo, ha definito la misura “un incubo per i cittadini”. Anche Arvind Subramanian, suo predecessore, ha affermato che questa tassazione aumenta la complessità del sistema GST, rendendolo sempre meno efficace.

L’ex Capo consigliere economico dell’India K.V. Subramanian ha postato su X: “La complessità è il piacere di un burocrate e l’incubo dei cittadini”; simile anche il pensiero del suo antecessore Arvind Subramanian, che ha scritto: “l’errore è aggravato perché invece di muoverci almeno verso una direzione di semplicità, stiamo andando verso una maggiore complessità, difficoltà di applicazione e pura irrazionalità“. 

Le polemiche non sono nuove: in passato, il sistema fiscale indiano aveva già sollevato dubbi per la classificazione controversa di altri prodotti alimentari, come il pane chapati, il pane alla crema e lo yogurt. Questi episodi mostrano una difficoltà strutturale nel semplificare un sistema fiscale ritenuto troppo macchinoso.