Nuovo preoccupante allarme Covid: il dato che spaventa gli italiani

Nuovo preoccupante allarme Covid: il dato che spaventa gli italiani

Prudenza e consapevolezza. Eppure un nuovo allarme Covid sembra essere dietro l’angolo. Gli ultimi dati spaventano l’Italia.

I nuovi vaccini per il Coronavirus sono in arrivo e saranno gratis per tutti, soggetti a rischio e non compresi. Il nuovo allarme Covid sembra essere incombente, almeno a giudicare dai dati relativi ai contagi delle ultime settimane in Italia.

Il recente aggiornamento di Fondazione Gimbe ha sottolineato diversi aspetti tra il numero crescente di chi ha contratto il virus e i ricoveri.

Nuovo allarme Covid: il dato sui ricoveri

Nelle ultime quattro settimane sono saliti i contagi Covid in Italia, da 5.889 a 30.777. Non solo. I ricoveri in area medica sono più che triplicati, da 697 a 2.378. Notevole anche l’incremento dei decessi, da 44 a 99.

Gli ultimi dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sono relativi alla settimana 7-13 settembre e mettono a confronto i numeri di quella del 10-16 agosto. Parlare di allarme, forse, è ancora troppo preso, ma quanto constatato conferma come il Covid si stia pericolosamente mostrando di nuovo in Italia.

Il tasso di positività dei tamponi, infatti, è passato dal 6,4% al 14,9%, la media mobile a 7 giorni da 841 casi al giorno a 4.397, l’incidenza da 6 casi per 100mila abitanti (nella settimana 6-12 luglio) ha raggiunto 52 casi per 100mila abitanti.

Il commento del presidente di Gimbe

Al netto di questa relativa preoccupazione per i dati, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha spiegato: “Numeri sì bassi ma anche ampiamente sottostimati rispetto al reale impatto della circolazione virale perché il sistema di monitoraggio, in particolare dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi con il dl 105/2023, di fatto poggia in larga misura su base volontaria”, le sue parole riprese da SkyTg24.

“Infatti, da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale, dall’altro con l’ampio uso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata solo occasionalmente ai servizi epidemiologici”.

Il quadro non è allarmante ma merita una certa attenzione. Infatti, sebbene i numeri sui ricoveri e sui decessi nella settimana in analisi non sono elevati, sono comunque in netta ascesa. I primi sono triplicati e i secondi raddoppiati.

“In terapia intensiva i numeri sono veramente esigui dimostrando che oggi l’infezione da Sars-CoV-2 solo raramente determina quadri severi”. Al netto di questa considerazione, però, “l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti”.