Scoperto un nuovo ceppo virale di Hiv. Secondo i ricercatori è molto raro e appartiene allo stesso gruppo della pandemia.
ROMA – Scoperto un nuovo ceppo virale dell’Hiv. I risultati degli studi effettuati dalla casa farmaceutica Abbott e pubblicati sul Journal of Acquired Deficiency Syndromes hanno confermato la presenza dell Hiv-1 gruppo M sottotipo L, un virus estremamente raro che appartiene allo stesso gruppo che ha provocato la pandemia.
Nessun allarmismo, come confermato dal direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive, il ceppo può essere curato dagli attuali trattamenti e fino a questo momento poche persone sono stati infettate. Questa scoperta, inoltre, può facilitare la comprensione dell’evoluzione dell’Hiv.
La scoperta del nuovo ceppo
Gli studi per scoprire questo nuovo ceppo sono iniziati ben 25 anni fa con l’obiettivo di monitorare l’Hiv e l’epatite. Gli esperti, inoltre, hanno ricordato che dall’inizio della pandemia sono state infettate 75 milioni di persone ma solo 379 convivono con il virus.
“Questa scoperta – ha spiegato una delle ricercatrici, Carole MacArthur – ci ricorda che per riuscire a sconfiggere la pandemia dobbiamo continuare a superare in astuzia questo virus che cambia in continuazione, usando le ultime tecnologie per monitorare la sua evoluzione“.
Nessun allarmismo
Nessuno allarmismo. E’ questa la parola d’ordine che sembra circolare tra gli ambienti medici e non solo. Il nuovo ceppo può essere tenuto sotto controllo dalle attuali cure ma, inoltre, stiamo parlando di un virus estremamente raro che ha colpito pochissime persone.
L’attenzione dei ricercatori resta comunque molto alta per verificare l’evoluzione di questo ceppo. Al momento non sembrano esserci particolari problemi ma la paura è molta per tutte le persone. La speranza da parte di tutti gli studiosi è quella di riuscire a capire l’evoluzione dell’Hiv e per questo le ricerche continueranno nei prossimi mesi. La scoperta di un nuovo ceppo non succedeva ormai da ben 19 anni.