La nuova stretta: chiusure nei fine settimana e Pasqua in (semi) lockdown

La nuova stretta: chiusure nei fine settimana e Pasqua in (semi) lockdown

Il governo lavora la decreto legge che dovrebbe sostituire il dpcm del 2 marzo: a Pasqua restrizioni come a Natale, nei fine settimana si rischia la zona arancione.

Prende forma la nuova stretta che il governo metterà in atto nei prossimi giorni per provare a contrastare l’emergenza coronavirus. Dopo la riunione del 10 marzo, si è deciso di attendere nuovi dati per mettere a punto il nuovo provvedimento che di fatto andrà ad integrare il dpcm del 2 marzo. Con ogni probabilità il governo procederà con un nuovo decreto legge andrà a sostituire il primo dpcm del governo Draghi e che quindi detterà le regole anche per la Pasqua.

Il fine settimana in zona Arancione

Una delle proposte al vaglio del governo è quella della zona Arancione durante il fine settimana. Non una zona rossa, quindi. Gli esperti chiedono di limitare spostamenti e contatti tra le persone procedendo con la chiusura di bar e ristoranti e vietando di uscire dal proprio Comune. La proposta divide il governo, con la Lega che guida il fronte dei contrari.

Coronavirus

Nuovo decreto, Pasqua blindata contro l’emergenza coronavirus

Il dibattito all’interno del governo è ancora in corso ma la stretta di Pasqua sembra inevitabile se non addirittura scontata. Come era accaduto per Natale, anche per la Pasqua si procederà con una revisione e un rafforzamento delle regole per limitare il più possibile gli spostamenti. In occasione della Pasqua potrebbe essere concessa qualche deroga per i ricongiungimenti familiari.

Potrebbe essere disposta la chiusura dei bar e dei ristoranti e potrebbero essere vietati a livello nazionale gli spostamenti fuori dal Comune se non per motivi di lavoro, salute o necessità. I Centri commerciali saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi e c’è chi si interroga sulla messa di Pasqua, sulla quale aleggia lo spettro del coprifuoco.

Carabinieri

Le nuove regole per l’istituzione della zona Rossa

Con 250 casi su 100.000 abitanti sui sette giorni scatta automaticamente la zona Rossa. Una richiesta che sembra logica, soprattutto alla luce della chiusura delle scuole, che da sola non può piegare la curva dei contagi in queste aree evidentemente ad alto rischio.

Inoltre potrebbero essere rivisti i parametri che determinano il passaggio delle Regioni in zona Rossa. L’idea sarebbe quella di snellire i parametri per rendere più veloce il passaggio nelle diverse aree di rischio. La macchina del monitoraggio ha dato a lungo i suoi frutti ma ora, contro la diffusione delle varianti, evidentemente deve essere rivista.

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