Nuovo lockdown? Almeno evitate di dare la colpa agli italiani. E rispettate i nostri sacrifici

Nuovo lockdown? Almeno evitate di dare la colpa agli italiani. E rispettate i nostri sacrifici

Se l’Italia dovesse andare nuovamente in lockdown la colpa non sarebbe solo dei comportamenti imprudenti. Ognuno si assuma le proprie responsabilità.

In poche settimane in Italia si è passati dal ‘No categorico‘ ad un nuovo lockdown al ‘Rispettate le regole per evitare un nuovo lockdown‘.

Dal ‘Niente lockdown’ al ‘Rispettate le regole per evitare la chiusura’. Il tutto in pochi mesi…

Fino all’inizio del mese di ottobre diversi esponenti anche illustri del governo erano convinti che, alla luce dell’ottimo lavoro svolto durante la fase dura dell’epidemia, una nuova chiusura generale sarebbe stata sostanzialmente impossibile. Ora che lo spettro del lockdown aleggia nuovamente sul nostro Paese, l’unico problema sembrerebbe essere legato al comportamento degli italiani. Che deve essere assolutamente responsabile, sia chiaro, ma che non può essere l’unico elemento che potrebbe spingere il Paese verso una nuova chiusura.

I comportamenti imprudenti da condannare

Parlando con doverosa e necessaria onestà, dall’inizio dell’estate il comportamento di molti italiani non è stato propriamente rigoroso. Va detto anche che i controlli si sono allentati anche perché non si riteneva necessario tenere il guinzaglio corto. Nessuno ha mai del tutto abbassato la guardia ma non si può dire che ci sia stata un’azione di contrasto decisa e costante alle violazioni delle norme. Che pure ci sono state.

Le manifestazioni dei negazionisti e gli atteggiamenti imprudenti, inoltre, sicuramente non fanno onore ad un popolo che nel momento più buio ha vinto grazie ai sacrifici di tutti. Ma ora non possiamo credere che tutti questi sacrifici possano essere vanificati solo a causa di comportamenti imprudenti.

Coronavirus Milano

Le responsabilità del governo

Anche il governo ha le proprie responsabilità, e anche questo andrebbe riconosciuto con un minimo di onestà. La sensazione è che pochi immaginavano che la seconda ondata potesse arrivare, almeno con questa violenza. Quasi tutti parlavano di un sistema sanitario pronto a reggere l’onda d’urto. Così non è. Ci sono falle nel sistema di tracciamento e il sistema sanitario è ancora instabile, messo a rischio dall’aumento dei casi. Si doveva e si poteva fare di più.

Si poteva e si doveva fare di più anche per quanto riguarda il mondo dei trasporti, che ancora alla fine del mese di ottobre rappresenta una criticità.

Non solo. Escludere categoricamente un nuovo lockdown è stato un grave errore comunicativo. Fatto senza alcuna evidenza, senza alcuna prova concreta. Un passo decisamente più lungo della gamba che rende dannatamente più difficile ogni decisione.

Il nuovo lockdown a un passo

Forse nei mesi durante i quali siamo stati fieri di essere – giustamente – un esempio per tutta l’Europa avremmo dovuto prendere seriamente in cosiderazione anche lo scenario peggiore, quello di un ritorno violento del virus. E avremmo dovuto farci trovare pronti, preparati. Avremmo dovuto rendere l’Italia un Paese efficiente anche in fase critica. Cosa che non è successa.

E ora la sensazione è che il governo si muova in un campo minato. Se la situazione è effettivamente critica, perché muoversi con raccomandazioni che non hanno alcun peso legale?

Si raccomanda di non ricevere non conviventi a casa, ma nel caso in cui lo si facesse non si verrebbe multati. Parola del Viminale. E questo è uno solo degli esempi, forse il più lampante, che dimostra una fase confusionale, dove ci sono due forze che lottano: una che vuole una stretta decisa e una che la vuole evitare pur riconoscendo la gravità della situazione. E il rischio è che la politica del compromesso sia solo una perdita di tempo. E tutti temono di dover pagare il conto a Natale…

Vanificati i sacrifici di milioni di italiani

Tornare in lockdown, anche per tre o quattro settimane, significherebbe di fatto vanificare i sacrifici fatti da milioni di italiani. Il governo aveva tra le mani un patrimonio fatto con il sudore dei lavoratori che non hanno visto uno stipendio, delle famiglie che sono andate avanti con pochi euro e se li sono fatti bastare per arrivare alla fine del mese. Il governo aveva tra le mani il frutto del nostro eroismo e ora rischia di sprecarlo.

Colpa di tutti o di nessuno

Eppure gli errori del governo sembrano figli di una leggerezza comprensibile, arrivata alla fine di mesi vissuti in piena emergenza. La verità è che la lotta contro il virus ha sorpreso e travolto tutti, e ancora oggi non siamo del tutto preparati. Nonostante la scia di morti e il sacrificio di molti che abbiamo alle nostre spalle. Quindi, o si ammette che la colpa è di tutti, che tutti abbiamo delle responsabilità, o si ammette che in fin dei conti la colpa non è di nessuno, perché nessuno ancora oggi sa cosa abbiamo di fronte e come dobbiamo comportarci.

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