Nuovo piano pandemico: vaccini, mascherine e lockdown

Nuovo piano pandemico: vaccini, mascherine e lockdown

Le misure di prevenzione indicate del documento del ministero alla Salute: il nuovo piano pandemico tra vaccini, mascherine e lockdown.

Arriva il nuovo piano pandemico. Svelato il documento che dovrà essere usato in caso di emergenza, proprio come era capitato con il Covid. I contenuti del testo, che dovrà passare al vaglio della Conferenza Stato Regioni, sono stati anticipati da diversi media di informazione tra cui Repubblica e contiene le strategie da mettere in campo in Italia nel caso di arrivo di una nuova pandemia provocata da virus respiratori.

Nuovo piano pandemico: come funziona

Cosa accadrà in caso di nuova pandemia in Italia? L’obiettivo del documento e del nuovo piano è quello di non farsi trovare impreparati. Le strategia del governo che dovranno essere attuate in caso di nuovo virus come il Covid saranno, quasi, le stesse del passato.

Si parla, quindi, di vaccini, ma anche di dispositivi di sicurezza come le mascherine e, in caso estremo, anche di lockdown. Le eventuali misure di cui si parla nel testo dove sono citate “mascherine e filtranti”, ma anche l’isolamento dei casi, limitazione agli assembramenti e agli spostamenti della popolazione, dovranno essere piano piano decise dal governo e dal parlamento, a seconda della gravità della situazione.

Il focus sui vaccini

Da quanto si apprende, il nuovo piano pandemico sarà valido fino al 2028 e costituirà la risposta sanitaria per ogni pandemia patogena a trasmissione respiratoria.

Il focus del documento fa riferimento soprattutto all’importanza dei vaccini che “rappresentano le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole”.

In tale ottica, come si legge nel testo, “la vaccinazione è caratterizzata da uno spiccato valore solidaristico, in quanto i singoli individui hanno la possibilità di apportare, attraverso la scelta di vaccinarsi, un contributo concreto volto alla protezione di sé stessi e, allo stesso tempo, della collettività, in particolare delle persone più fragili”.

A questo punto non resta che attendere il passaggio del testo al vaglio della Conferenza Stato Regioni.