Nuovo rialzo per i tassi d’interesse, alti anche i mutui

Nuovo rialzo per i tassi d’interesse, alti anche i mutui

A gennaio i tassi d’interesse subiscono un rialzo al 3,53%, ripercuotendosi direttamente sui mutui delle famiglie italiane.

Dopo le ultime decisioni della Banca centrale europea, i tassi d’interesse hanno subito l’ennesimo aumento e, di conseguenza, anche i mutui diventano più difficili da sostenere. A seguito del recente annuncio della presidente Christine Lagarde sull’ultimo rialzo, oggi arriva la notizia per cui il tasso medio per l’acquisto delle abitazioni è salito al 3,53% a gennaio 2023, rispetto al 3,01% del mese precedente.

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Sono tempi difficili per le famiglie che decidono di acquistare una nuova casa, dal momento che i tassi sono ritornati a quelli di novembre 2013. Nel dettaglio, le rate dei mutui a tasso fisso sono quasi raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile ha registrato un aumento del 24%.

Cosa dicono i dati?

Il vice direttore generale dell’Abi, Gianfranco Torriero, evidenzia che “la domanda di abitazioni non è solamente funzionale ai tassi praticati ma, soprattutto, ai prezzi delle abitazioni e al reddito disponibile”. Sebbene l’andamento del mercato immobiliare sia al momento molto variabile, si può dedurre che c’è stato “un leggero rallentamento del processo decisionale riferito all’acquisto dell’immobile dovuto a una maggiore prudenza da parte di chi deve stipulare un mutuo a copertura importante”, come spiega Fabiana Megliola, responsabile di Tecnocasa.

Sulla base di un rapporto dell’Abi, a gennaio è stato rilevato un aumento dei prestiti e un calo dei depositi: i prestiti sono aumentati dell’1,3% rispetto a un anno fa, mentre i finanziamenti proseguono con un andamento positivo anche se in decelerazione. La raccolta diretta dei depositi da clientela residente e obbligazioni è calata dello 0,9% su base annua.

I depositi invece sono scesi di 18,7 miliardi di euro mentre la raccolta tramite obbligazioni è leggermente cresciuta del 0,6%. In calo anche le sofferenze bancarie che sono calate di circa due miliardi rispetto al mese precedente (-12,4%).