Nuovo San Siro, Scaroni: "Il Meazza ha fatto il suo tempo"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Nuovo San Siro, le parole di Scaroni

Paolo Scaroni Nuovo San Siro

Nel corso della presentazione dei progetti in gara per la costruzione del nuovo stadio di Milano ha parlato anche il presidente del Milan.

Nuovo San Siro, Milan e Inter hanno presentato ufficialmente i progetti in corsa per la realizzazione del nuovo impianto, quello di Populous e di Manica/Sportium. Ad aprire l’evento, svoltosi al Politecnico di Milano, è stato il presidente rossonero, Paolo Scaroni. Ecco le sue dichiarazioni.

“Il Meazza, così com’è, non è più uno stadio che può andare bene per due grandi club che vogliono essere di livello mondiale. Amiamo tutti San Siro, ma ormai ha fatto il suo tempo. Un nuovo stadio è importante anche per la città, perchè quella zona si anima solo quando ci sono le partite, mentre nel resto della settimana è un deserto. Dobbiamo procedere sulla strada del nuovo e del moderno”.

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“Vogliamo uno stadio moderno, funzionale e tecnologico – ha aggiunto Scaroni – e al suo fianco un nuovo distretto funzionale che possa essere vissuto per 365 giorni all’anno. I vantaggi della nostra proposta sono: ci sarà molto più verde, sarà più sostenibile e ci sarà un minor impatto visivo e acustico. Lo stadio sarà più basso: adesso è 68 metri, i due progetti prevedono invece 30 metri di altezza. Sarà uno stadio chiuso e quindi più amico di chi vive intorno e dell’ambiente”.

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Nuovo San Siro, Antonello: “Il Meazza non si può ristrutturare”

All’evento per la presentazione del nuovo San Siro, o meglio, dei due progetti selezionati dalle società, c’era ovviamente anche l’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello: “Pensando a com’è Milano – ha affermato – abbiamo iniziato a pensare a questo nuovo progetto. Un progetto che si deve inserire nella vision di Milano 2030. Per noi è stato un punto importante. Questa città ha nel suo DNA l’innovazione, vogliamo che sia un progetto non solo per i tifosi, ma anche per Milano e i suoi cittadini“.

“Ristrutturare il Meazza non si poteva: le strutture hanno poche interconnessione tra loro e quindi nel tempo si sono creati dei disagi. Dal primo anello c’è una visione limitata, c’è poco spazio tra le file e mancano servizi idonei nel secondo e terzo anello. Se vogliamo fare una ristrutturazione servono lavori molto importanti: andrebbe rifatto il primo anello, servirebbero poi interventi anche sul terzo, le torri e sul tetto. Con questi lavori, il San Siro di oggi non esisterebbe più. In caso di una ristrutturazione, inoltre, avremmo dovuto chiedere ai tifosi di andare in altri stadi e questo sarebbe stato un disagio. Anche per noi club sarebbe stato un problema”. Ora la parola passa al Consiglio comunale di Milano.

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ultimo aggiornamento: 26 Settembre 2019 12:20

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