Nuovo test non invasivo per il cancro alla prostata: ecco come funziona
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Direttore: Alessandro Plateroti

Nuovo test non invasivo per il cancro alla prostata: ecco come funziona

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Il nuovo test non invasivo per la diagnosi del cancro alla prostata, sviluppato dagli scienziati di Birmingham.

Un gruppo di ricercatori dell’Aston University di Birmingham ha recentemente sviluppato un nuovo test non invasivo per la diagnosi del cancro alla prostata, che potrebbe trasformare radicalmente l’approccio alla malattia. Questo innovativo esame si distingue per la sua capacità di fornire risultati in soli 15 minuti, con un’affidabilità che raggiunge il 90%. Si tratta di un enorme passo avanti rispetto ai metodi tradizionali, che spesso comportano esami invasivi e lunghi tempi di attesa.

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Una scoperta rivoluzionaria in oncologia

Il test richiede solo poche gocce di sangue disidratato, eliminando così la necessità di prelievi sanguigni complessi o dolorosi esami rettali. Secondo il professor Igor Meglinski, uno degli scienziati coinvolti nello sviluppo, questo approccio permette di rilevare il cancro in fase precoce, prima ancora che si manifestino sintomi evidenti. Questa nuova tecnologia potrebbe aprire nuove frontiere nella diagnosi precoce e nella personalizzazione dei trattamenti oncologici, migliorando significativamente le prospettive per i pazienti. Come riportato da leggo.it

Diagnosi del cancro alla prostata: lo stato attuale e le prospettive future

Attualmente, la diagnosi del cancro alla prostata si basa su procedure che includono l’esame rettale e la misurazione del PSA (antigene prostatico specifico) nel sangue. Tuttavia, il PSA non è sempre affidabile e può portare a falsi positivi o negativi, motivo per cui i medici ricorrono spesso a una biopsia per confermare la presenza del tumore. Questi esami sono invasivi e possono causare disagio e ansia nei pazienti.

Il nuovo test, sviluppato dal team di Birmingham, rappresenta una potenziale alternativa a queste procedure. I ricercatori hanno esaminato 108 campioni di sangue secco provenienti da soggetti sani e da pazienti affetti da cancro alla prostata, ottenendo risultati promettenti. Questo approccio potrebbe permettere una diagnosi più rapida e precisa, migliorando così i tassi di sopravvivenza e riducendo l’invasività delle procedure mediche.

Nonostante siano necessari ulteriori studi clinici prima che il test possa essere introdotto nella pratica medica quotidiana, le prospettive sono incoraggianti. Se confermato, questo metodo potrebbe rivoluzionare il modo in cui il cancro alla prostata viene diagnosticato e trattato, offrendo una soluzione migliore rispetto ai test attualmente disponibili.

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ultimo aggiornamento: 3 Settembre 2024 12:41

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