Nurburgring: storia e record del celebre circuito tedesco

Nurburgring: storia e record del celebre circuito tedesco

Inaugurato nel 1927, il Nurburgring ha ospitato il Gran Premio di Germania ed è stato il palcoscenico di tante pagine di storia dell’automobilismo tedesco e internazionale.

Il Nurburgring è un circuito automobilistico che sorge in Germania, nella regione della Renania-Palatinato, nella parte sud-occidentale del paese. Deve il nome al Castello di Nurburg, attorno al quale si snoda il tracciato, che sorge nei pressi dell’omonimo villaggio.

Storia del circuito Nurburgring

Il progetto per la realizzazione di un grande circuito automobilistico prende forma nei primi anni del Novecento quando la Germania, grazie alla Mercedes ed alla Auto Union (antesignana della moderna Audi), recita un ruolo di primo piano in ambito agonistico.

Contemporaneamente, nell’area dove sarebbe sorta la pista si svolgono già gare automobilistiche, ovvero la ‘Eifelrennen‘, sfruttando le strade di pubblica percorrenza delle montagne nell’area di Eifel. Poiché il percorso risulta piuttosto impervio e pericoloso, viene avanzata la proposta di costruire un nuovo circuito, sulla scorta di quello esistente a Monza o quello utilizzato per la Targa Florio.

Quest’ultimo viene preso a modello per la costruzione del Nurburgring. I lavori sono affidati ad una società di costruzioni di Ravensburg e diretti dall’architetto Gustav Eichler; la posa della prima pietra avviene il 27 settembre del 1925; poco meno di due anni più tardi, il 18 giugno del 1927, si tiene l’inaugurazione del nuovo circuito che attraversa il territorio di tre città: Adenau, Nürburg e Müllenbach. Fin dall’inizio, il percorso poteva essere utilizzato a pagamento da privati, sia nei fine settimana senza gare sia la sera.

Il giorno stesso dell’inaugurazione si corre la prima gara agonistica, la Eifelrennen che ‘migra’ dalle strade ricavate nei monti della zona alla pista in asfalto appena costruita. Il primo in assoluto ad aggiudicarsi una vittoria al Nurburgring è Toni Ulmen, un motociclista inglese a bordo di una Velocette. L’indomani toccò alle auto: fu Rudolf Caracciola, pilota tedesco di origini napoletane, il primo a trionfare in una gara automobilistica a bordo di una Mercedes-Benz Model S, sviluppata da Ferdinand Porsche.

Il 1929 è l’ultimo anno in cui il circuito venne utilizzato nella sua interezza; da allora, solo la porzione denominata Nordschleife ha ospitato il GP del Nurburgring mentre la Südschleife venne destinata alle gare motociclistiche, in quanto era più semplice e sicura. Nel periodo tra le due Guerre si registra il trionfo di Tazio Nuvolari che nel 1935, alla guida di un’Alfa Romeo, si impone malgrado la vettura fosse nettamente inferiore alle rivali tedesche.

La pista, dopo la Seconda Guerra Mondiale, riapre nel 1947 e ospita il primo GP di Germania di Formula 1 già nel 1951. Il Circus al Nurburgring rimarrà fino al 1976, quando si sposta in maniera stabile – e poi quasi definitiva – sul circuito di Hockenheim. Nei decenni precedenti, il circuito si era guadagnato il soprannome di ‘Inferno verde‘ e aveva visto i successi di alcuni tra i più grandi piloti di sempre.

Nel 1984 vengono portati a termine i lavori di ricostruzione del circuito che già aveva subito diverse modifiche a partire dall’inizio del decennio precedente, soprattutto per motivi di sicurezza. Ciononostante, nel 1976 Nicki Lauda era stato protagonista di un tremendo incidente dopo aver proposto invano agli altri piloti di boicottare la corsa.

Mentre il GP di Germania si sposta ad Hockenheim, il Nurburgring diviene la sede del Gran Premio del Lussemburgo e del Gran Premio d’Europa. Nel 2013 il circuito ha ospitato per l’ultima volta il Gran Prix di Germania, vinto da Vettel a bordo di una Red Bull.

Struttura della pista e record

Il nome ‘Nurburgring’, in realtà, identifica un complesso motoristico più che una semplice pista. Il tracciato originario, infatti, si componeva di due ‘anelli’ (‘ring’); quello a Nord (Nordschleife) era il più lungo (oltre 22 km) mentre quello a Sud (Südschleife) era più breve (7,7 km circa).

La pista poteva assumere una terza configurazione, denominata Gesamtstrecke (‘distanza totale’) in quanto risultate dall’unione dei due tracciati principali; questa conformazione presenta una lunghezza complessiva di poco superiore ai 28 km. Una quarta opzione, la Betonschleife, (letteralmente, ‘pista di cemento’), misura poco più di 2 km ed è costituita da due rettilinei connessi da due bretelle d’asfalto.

Oggi il circuito comprende ancora sia Nordschleife che Südschleife (entrambe leggermente ridimensionate) e la GP Strecke, ovvero il circuito per i gran premi, lungo circa 5 km.

Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/gara-pista-nurburgring-germania-2997821/

Oltre ad ospitare eventi e competizioni agonistiche, il circuito viene utilizzato anche per prove di velocità al fine di registrare i tempi di percorrenza. Esistono vari record Nurburgring, a seconda del tipo di vettura utilizzato.

Quello assoluto risale al 1983 ed è detenuto da Stefan Bellof, in grado di completare un giro in 6:11.13 alla guida di una Porsche 956 durante una sessione di qualifiche. Il secondo miglior tempo fatto registrare da un’auto ad alte prestazioni omologata per uso stradale (ed equipaggiata con pneumatici da strada) appartiene alla NextEV EP9. Prodotta dalla NIO, una casa automobilistica cinese, questa hypercar elettrica da 1.341 CV è stata in grado di far registrare un tempo di 6:45.90. Di seguito, i primi venticinque migliori tempi del Nurburgring:

  • NextEV Nio EP9 – 6:45.90
  • Porsche 911 GT2 RS – 6:47.30
  • Radical SR8LM – 6:48.00
  • Lamborghini Huracan Performante – 6:52.01
  • Porsche 911 GT3 RS – 6:56.40
  • Radical SR8 – 6:56.08
  • Porsche 918 Spyder – 6:57.00
  • Lamborghini Aventador LP 750-4 Superveloce – 6:59.73
  • Dodge Viper ACR-Extreme – 7:01.30
  • Nissan GT-R Nismo – 7:08.68
  • Mercedes-AMG GT-R – 7:10.92
  • Gumpert Apollo Speed – 7:11.57
  • Dodge Viper SRT-10 ACR – 7:12.13
  • Porsche 911 GT3 – 7:12.70.18
  • Lexus LFA Nurburgring Package – 7:14.64
  • Donkervoort D8 RS – 7:14.89
  • Camaro ZL1 1LE – 7:16.00
  • Porsche 911 GT2 RS – 7:18.00
  • Radical SR3 Turbo – 7:19.00
  • Nissan GT-R – 7:19.10
  • Chevrolet Corvette ZR1 – 7:19.63
  • Ferrari 488 GTB – 7:21.63
  • Dodge Viper ACR – 7:22.1
  • Chevrolet Corvette Z06 – 7:22.68
  • Gumpert Apollo Sport – 7:24.00

Gli incidenti fatali

La leggenda del Nurburgring è alimentata sia dalla grande storia del circuito sia, in senso negativo, dalla lunga lista di incidenti fatali che sono costati la vita a decine di piloti (ed anche ad alcuni ufficiali di gara).

Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/gara-pista-nurburgring-germania-2997821/

Il primo a perdere la vita in pista fu Cenek Junek, il 15 luglio del 1928 a bordo di una Bugatti Tipo 35B; nel corso degli anni a venire, la stessa sorte è toccata ad altri 68 piloti; l’ultima vittima, in ordine di tempo, degli incidenti al Nurburgring, è stato Wolf Silvester durante il Simfy Trophy del 2013. C’è anche un italiano nell’elenco dei corridori che hanno perso la vita sul circuito: si tratta di Corrado Antonello, motociclista della Laverda morto nel 1979.

Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/gara-pista-nurburgring-germania-2997821/