La sconfitta contro la Roma, quinta in nove partite, lascia il Milan nel pantano della bassa classifica: la Champions, così, è un obiettivo irrealizzabile
La classifica è ancora corta e siamo solamente alla nona giornata di campionato. Tutti elementi indiscutibili: iniziare a sentenziare ora sui destini delle squadre è chiaramente prematuro. I trend però, soprattutto quelli riguardanti le reti fatte e subite, iniziano già a delinearsi una volta raggiunto il primo quarto di campionato. I numeri, per quanto parziali, sembrano già condannare il Milan: parlare di obiettivo Champions League ha ancora senso?
Milan, la Champions è una chimera: dietro non stanno a guardare…
La stagione, con Marco Giampaolo al comando, era cominciata con proclami importanti. La squadra è stata pesantemente ringiovanita, in linea con gli obiettivi sbandierati a inizio anno da Elliott. Nonostante ciò, la qualificazione alla Champions League continuava ad essere la meta principale. Un traguardo sfumato in maniera beffarda qualche mese prima, quando a giugno la squadra guidata da Gattuso aveva solo sfiorato la Coppa dalle grandi orecchie.
La classifica, però, sta letteralmente prendendo a pesci in faccia gli obiettivi di inizio anno. I rossoneri languono al dodicesimo posto , con 5 ko in 9 incontri e una distanza di 7 lunghezze dal Napoli quarto. Al momento, la zona rossa (col Brescia a quota 7) è molto più vicina rispetto ai quartieri nobili del nostro campionato. Occorre quindi darsi una mossa, già da giovedì contro la Spal.
La necessità di un sano realismo
Questa squadra, al momento, non può permettersi di lottare per obiettivi e sogni che sono irrealizzabili. Atalanta, Napoli, Roma e Lazio (in rigoroso ordine di classifica) hanno dimostrato di essere nettamente superiori ai rossoneri. I ragazzi di Pioli devono pensare a ritrovare sé stessi, le proprie misure e convinzioni e a convivere con i propri (grossi) limiti. Pensare gara dopo gara è l’unica cosa da fare: sotto dunque con la Spal: i ferraresi sono soltanto tre punti dietro al Diavolo. Vincere è l’unica cosa da fare.