Gli investigatori informatici hanno già individuato siti sospettati di rivendere illegalmente biglietti.
La vendita iniziale dei pacchetti di biglietti per i Giochi Olimpici di Parigi 2024 è stata un successo clamoroso, con oltre 3,25 milioni di biglietti venduti sul sito ufficiale delle Olimpiadi in poche settimane. Nonostante le polemiche sui prezzi, gli acquirenti di oltre 150 Paesi si sono riversati sul sito per assicurarsi i biglietti.
Tuttavia, con un nuovo lotto di 1,25 milioni di biglietti offerti durante la vendita in un’unica fase, su Internet stanno emergendo un mercato parallelo illegale e truffe. Anche se presto verrà creata una piattaforma ufficiale di rivendita, alcuni opportunisti stanno già cercando di vendere biglietti di seconda mano per trarne profitto o di truffare gli ignari appassionati di sport che non sono in grado di acquistare i biglietti attraverso i canali ufficiali.
Agli investigatori specializzati in crimini informatici della gendarmeria è stato assegnato il compito di combattere la rivendita illegale di biglietti. Hanno individuato 44 siti web creati ex novo per questo scopo. Questi siti offrono la rivendita di biglietti, siano essi autentici o meno. Il capitano Étienne del Comcybergend sottolinea che i controlli informatici sono iniziati nel marzo 2023, durante la prima fase di vendita dei biglietti olimpici. Inizialmente hanno osservato offerte di vendita unitarie sui social media a pochi giorni dalla vendita da parte del Comitato Olimpico. Tuttavia, si sono presto imbattuti in attività più organizzate e professionali.
Ad aprile sono spuntati alcuni siti di rivendita che sembravano essere ufficiali. I gendarmi informatici hanno notato che alcuni di essi erano pronti da tempo e venivano messi online quando i biglietti dei Giochi Olimpici legittimi scarseggiavano. I gendarmi hanno identificato 21 siti in aprile e all’inizio di maggio ne erano stati individuati circa 20. Alcuni erano piuttosto elementari, con errori nei dati dei biglietti olimpici. Alcuni erano piuttosto semplici, con errori di ortografia, mentre altri erano ben fatti e somigliavano a siti di rivendita ufficiali. La gendarmeria ha allertato il Comitato Olimpico, che ha chiesto ufficialmente la chiusura di questi siti fraudolenti, e 17 sono già spariti da Internet. Se i siti rimanenti continueranno a esistere o riapriranno sotto altra veste, i gendarmi cercheranno di risalire ai loro creatori. Se necessario, gli autori potrebbero essere rintracciati all’estero con l’assistenza di Europol.