Ammontano a oltre 700 i cadaveri rinvenuti nelle zone liberate dell’Ucraina, in cui si stava svolgendo la guerra.
Nonostante la liberazione di Kherson, la guerra tra Russia e Ucraina continua. La riconquista di Kherson segue di poco la ritirata dei russi oltre il fiume Dnepr, che ha segnato la fine di nove mesi di occupazione. Circa una decina di giorni fa le truppe del Cremlino hanno abbandonato la città di Kherson.
La guerra tra Russia e Ucraina – nonostante la ritirata delle truppe del Cremlino – continua. Nuove esplosioni hanno interessato diverse città ucraine, tra cui Dzhankoi in Crimea. Secondo quanto emerso dai media ucraini, si sarebbero verificate delle nuove esplosioni nella città occupata di Dzhankoi in Crimea.
L’esplosione nei pressi di San Pietroburgo
Ad oggi, 19 novembre, si è verificata un’ulteriore esplosione messa in atto dalle truppe russe. Stavolta la zona interessata si trova nei pressi di San Pietroburgo, ai danni di un gasdotto. Sul luogo sono giunti gli investigatori per far luce sull’accaduto.
Nel frattempo sono caduti alcuni missili anche su una fabbrica di Zaporizhzhia. I soccorritori sono al lavoro nella zona per cercare eventuali vittime tra macerie e resti. In tutta questa situazione, gli Usa annunciano: “Nessun colloquio con Mosca senza coinvolgere Kiev”. L’ambasciatore russo Anatoly Antonov replica: “Sbagliato rompere relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti”.
I cadaveri nelle zone liberate dell’Ucraina
Pare ammontino a oltre 700 i cadaveri rinvenute nelle zone liberate dell’Ucraina, come Kharkiv, Donetsk e Kherson. La notizia è giunta attraverso il Kyiv Independent. Ancora non ci sarebbero dettagli sulla notizia: non è chiaro se si tratti di un bilancio definitivo. Secondo quanto riferito dal procuratore generale Andriy Kostin, quasi il 90% dei corpi trovati appartengono a civili.
Per l’Ucraina è impossibile negoziare con la Russia: troppi i crimini di guerra commessi. Dmytro Kuleba: “La guerra continua”. La guerra prosegue nonostante la liberazione, e in questa situazione l’Ucraina spiega che non sembra ci sia la possibilità di una eventuale negoziazione con la Russia. Il procuratore generale dell’Ucraina Andriy Kostin, durante un’intervista alla Bbc rilanciata da Ukrinform, ha spiegato: “Non credo che la questione della ripresa dei negoziati sia possibile”, dice.