Il killer di Novi Ligure risponde alle accuse della moglie. L’uomo si era rifatto una vita dopo aver scontato la sua pena in carcere.
Il nome di Omar Favaro era tornato pesantemente d’attualità dopo le accuse mosse contro di lui dalla moglie. L’uomo ha scontato una lunga condanna in carcere per le sue azioni nell’efferato delitto di Novi Ligure del 2001. Uscito di prigione, Favaro si era rifatto una vita e si era sposato, diventando anche padre. Venerdì mattina, però, dovrà tornare davanti ad un giudice per difendersi dalle accuse di maltrattamento e violenza sessuale avanzate dall’ex moglie. Secondo Omar la vecchia consorte ha fatto partire questa azione legale “perché vuole portarmi via la bambina, io non ho mai fatto del male a nessuno e lotterò fino in fondo per poter riabbracciare mia figlia“.
Il rapporto con la moglie
Omar Favaro ha raccontato al suo avvocato Lorenzo Repetti come fosse il suo rapporto con l’ex moglie. “Lei usciva di sera – ha spiegato l’imputato -. Se ne andava in giro anche per più giorni. E io restavo a casa perché c’era mia figlia. Ma andava bene così. A me non è mai pesato stare con la piccola”.
Il legale di Favaro ha anche dichiarato che: “Durante la causa civile venne disposta una consulenza tecnica che ha ritenuto sussistente la capacità genitoriale in capo ad entrambi, evidenziando l’impossibilità di un affidamento esclusivo a nessuno dei due genitori. E rilevando altresì come “andrà approfondito il rapporto con la madre che al momento sembra il più problematico”. I giudici decisero comunque di ridare la bambina in affidamento alla mamma nel giugno dello scorso anno.