E’ stato fermato il presunto killer di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso nel parcheggio di Montecompatri, in provincia di Roma.
Si continua a far luce sulla tragica notte che ha scosso la comunità di Montecompatri, alle porte di Roma. La notte tra il 12 e il 13 gennaio ha perso la vita il 14enne Alexandru Ivan, ucciso nel parcheggio della stazione metro Pantano. Un 24enne originario dell’Est Europa si è consegnato alle autorità, sostenendo di aver fatto parte del gruppo che ha sparato all’adolescente.
Le ricostruzioni dell’omicidio di Alexandru
La notte dell’omicidio, Alexandru Ivan era con il compagno della madre, un 29enne rumeno, e altri familiari nel parcheggio della fermata della metro C di Pantano. Poco prima, il suo patrigno era stato coinvolto in una lite con un gruppo di rivali in un bar, dopo cui aveva deciso di portare con sé il ragazzo a un incontro chiarificatore.
L’uomo aveva avuto contatti telefonici con un 24enne – colui che si è poi costituito ai Carabinieri – concordando l’incontro proprio al parcheggio dov’è avvenuta la terribile tragedia. Qui, arriva un’auto con a bordo tre persone che iniziano ad aprire il fuoco senza nemmeno scendere dalla vettura. Due colpi feriscono fatalmente il 14enne, al petto e all’addome.
Inutile il soccorso dei medici del 118 che, giunti sul posto, hanno cercato di salvare il ragazzo. Tuttavia, il giovane è morto poco dopo il loro arrivo. Si attendono i risultati dell’autopsia per chiarire quanti proiettili hanno raggiunto Alex e quale sia stato quello mortale.
Fermato uno dei presunti killer
La scena è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza della zona, che hanno ripreso anche la fuga delle persone presenti, subito dopo aver sentito gli spari. E’ stata subito caccia ai killer, che hanno causato la morte di Alexandru Ivan.
Nella serata di ieri, domenica 14 gennaio, un 24enne originario dell’est Europa si è costituito in caserma, accompagnato dai suoi due avvocati. Dopo l’interrogatorio è stato emesso il decreto di fermo. Per gli investigatori, il 24enne fermato si trovava nell’auto da cui sono partiti i colpi assieme ad altri tre uomini: uno di questi, che è stato identificato, aveva partecipato alla lite all’interno del bar.
Il ricordo degli amici
Alexandru è ricordato dai suoi compagni di scuola come un “bravo ragazzo”. Un suo amico ha detto di lui: “Andava bene a scuola. È successo quello che non doveva succedere. Non mi aspettavo potesse accadere una cosa del genere. Una cosa impensabile“.
Un’altra compagna, in lacrime, ha dichiarato: “Era mio amico, parlavamo sempre in classe e andavamo a mangiare il kebab insieme. Un bravo ragazzo, non se lo meritava. Oggi ognuno di noi ha portato qualcosa per ricordarlo”.