Il "delitto imprevedibile" di Alice Scagni e l'esitazione della famiglia
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Il “delitto imprevedibile” di Alice Scagni e l’esitazione della famiglia

testimone al processo in tribunale

La Corte di Assise di Genova ha rilasciato le motivazioni della condanna di Alberto, per l’omicidio della sorella Alice Scagni.

I giudici tornano sul caso di Alice Scagni, la giovane donna brutalmente uccisa dal fratello Alberto a Genova il 1° maggio 2022. La Corte di Assise di Genova ha di recente rilasciato le motivazioni della sentenza che ha condannato Alberto Scagni a 24 anni e 6 mesi di carcere.

testimone processo tribunale
Leggi anche
Sparatoria a Praga, il terribile sospetto: il killer aveva già ucciso

Omicidio Alice Scagni: “Nessuno poteva prevederlo”

In un documento firmato dal presidente della Corte d’Assise di Genova, Massimo Cusatti, si leggono le motivazioni che hanno portato alla condanna di Alberto Scagni, per l’omicidio della sorella Alice.

Secondo i giudici, il delitto era “imprevedibile” e “non poteva essere immaginabile per nessuno almeno fino a poche ore dal delitto”. Sarebbe stato difficile per chiunque prevedere che Alberto fosse in grado di pianificare e commettere un omicidio così atroce.

Cusatti fa riferimento alla giornata del 1° maggio 2022, quando Graziano – il padre di Alberto e Alice Scagni – aveva avvertito la questura di Genova dopo le parole sconcertanti del figlio che minacciava la famiglia, se non gli avesse dato del denaro.

La famiglia si è mossa troppo tardi

Nonostante l’atrocità del delitto, i giudici hanno sottolineato che la famiglia di Alice Scagni ha esitato a chiedere aiuto. Secondo la Corte, la consapevolezza di una possibile patologia psichica di Alberto è maturata molto recentemente rispetto al delitto.

Inoltre, nessuno senza le necessarie competenze tecniche avrebbe potuto rilevare il disagio psichico di Alberto, ben nascosto dietro la sua sicumera, l’arroganza e gli atteggiamenti provocatori. Se questo era l’atteggiamento dei familiari più prossimi, che conoscevano bene Alberto, secondo i giudici,nessuno avrebbe potuto prevedere il delitto prima del pranzo del 1 maggio 2022″.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 22 Dicembre 2023 18:38

Sparatoria a Praga, il terribile sospetto: il killer aveva già ucciso

nl pixel