Dopo sette anni dalla scomparsa dell’imprenditore arriva la sentenza.
Arriva la condanna per Giacomo Bozzoli, il nipote dell’imprenditore Mario Bozzoli. Il Tribunale di Brescia ha riconosciuto il nipote colpevole dell’omicidio dello zio Mario Bozzoli, scomparso dalla fonderia di cui era titolare, l’8 ottobre del 2015. La corte ha condannato l’imputato anche ad un anno di isolamento diurno. La sentenza ha confermato la richiesta del pubblico ministero che aveva chiesto il carcere a vita per l’omicidio e la distruzione del cadavere.
Giacomo Bozzoli infatti dopo l’omicidio ha distrutto il cadavere in uno dei forni della fonderia. Secondo gli inquirenti il nipote “odiava lo zio e voleva ucciderlo, pianificava la sua morte da anni nei minimi dettagli”. I due non andavano d’accordo sulla gestione della fonderia.
Dopo sette anni arriva la condanna per Bozzoli
La corte ha chiesto alla procura di valutare il fratello di Giacomo, Alex per reato di falsa testimonianza e l’operaio di Aboagye Akwasi, che era presente la sera del delitto nella fonderia per favoreggiamento. Per l’altro operaio di turno, Oscar Maggi si valuta invece il concorso in omicidio e distruzione di cadavere. Arriva dopo sette anni e 22 processi la sentenza che condanna Giacomo Bozzoli all’ergastolo. Determinante sulla prova della distruzione del corpo è stata la perizia sul forno. Bisognerà ora attendere la motivazione della condanna del presidente della corte del tribunale di Brescia.