Omicidio di Vanessa Ballan: emergono dettagli terrificanti su Fandaj Bujar

Omicidio di Vanessa Ballan: emergono dettagli terrificanti su Fandaj Bujar

La tragica fine di Vanessa Ballan e l’inquietante preparazione di Fandaj Bujar per compiere l’omicidio della sua ex amante.

Il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, ha fornito una ricostruzione dettagliata dell’omicidio di Vanessa Ballan, avvenuto a Riese Pio X, secondo le indagini, Fandaj Bujar, un uomo di 41 anni di origini kosovare, è stato ripreso da una telecamera mentre si avvicinava alla casa di Vanessa. Egli trasportava un borsone contenente un martello, due coltelli e attrezzi da scasso. Uno dei coltelli rinvenuti nel borsone è stato identificato come l’arma del delitto, simile a quelli presenti nell’abitazione di Bujar. Martani ha evidenziato come Bujar abbia attivato una nuova utenza telefonica il giorno prima dell’omicidio e abbia usato una bicicletta anziché la sua auto. Probabilmente per non farsi riconoscere.

La dinamica e il femminicidio

Il femminicidio è avvenuto tra le 11.21 e le 11.47, come dedotto dal traffico di messaggi WhatsApp tra Vanessa e il suo compagno. Il secondo messaggio inviato da lei non è stato ricevuto né letto. Il compagno di Vanessa, Nicola Scapinello, arrivando a casa alle 12.00, ha trovato la donna senza vita. Vanessa Ballan, in precedenza aveva avuto una relazione extraconiugale con Bujar e lo aveva denunciato per stalking. Martani ha sottolineato la brutalità dell’assassinio, rivelando che Vanessa è stata colpita sette volte in parti vitali e ha mostrato segni di percosse violente sul volto.

Gli elementi che hanno portato all’arresto

L’arresto di Bujar è avvenuto dopo che egli ha contattato le autorità ammettendo il delitto e dichiarando la sua intenzione di costituirsi, cosa che il procuratore ha interpretato come un tentativo di depistaggio. I carabinieri, sorvegliando la sua abitazione, lo hanno arrestato al suo ritorno. Bujar, una volta fermato, ha rifiutato di essere interrogato dal pm ed è stato trasferito alla casa circondariale.

Il procuratore Martani ha sottolineato la presenza di elementi che indicano la premeditazione dell’omicidio da parte di Bujar. Questi elementi includono l’attivazione della nuova utenza telefonica, l’uso di una bicicletta per l’avvicinamento alla casa, e il porto di attrezzi specifici per l’omicidio. Inoltre, il filmato di sorveglianza che mostra un uomo, presumibilmente Bujar, con un borsone mentre scavalca la recinzione della vittima, aggiunge ulteriori prove a sostegno della tesi della premeditazione.

Questo tragico caso evidenzia l’importanza di affrontare con urgenza il problema del femminicidio e della violenza domestica, sollecitando una maggiore attenzione e misure preventive più efficaci per proteggere le vittime.

Argomenti