Omicidio Genova: il racconto del marito di Alice Scagni

Omicidio Genova: il racconto del marito di Alice Scagni

Il racconto del marito della donna uccisa a Genova dal fratello rivela che il padre aveva avvisato Alice Scagni sul fratello.

La relazione del perito del giudice per le indagini preliminari rivela il racconto del marito di Alice Scagni di quanto accaduto 6 anni fa. Secondo il marito già nel 2016 il padre della donna uccisa dal fratello di 42 anni Alberto a Genova, le disse di stare attenta a suo fratello perché “vuole farti del male” aveva detto, “devi avere paura di tuo fratello, vuole farti del male, me lo ha detto, se lo vedi devi scappare’. Così la convinsi a cambiare casa”, racconta il marito.

Nel settembre 2021 si erano incontrati tutti e tre per l’ultima volta in Piemonte a casa del padre. “Al telegiornale avevano dato la notizia di un figlio che aveva accoltellato la madre e lui aveva reagito alzandosi in piedi e applaudendo, dicendo ‘bravo è così che si fa”, ricorda il marito di Alice. Lui stesso aveva iniziato a capire in quell’istante che la situazione “stava degenerando”. Poi c’era stato un periodo di calma “soprattutto rispetto alle decine di telefonate quotidiane con richieste di soldi”.

Violenza donna ragazza

Le testimonianze delle ex del fratello di Alice Scagni

Poi a fine mese aveva iniziato a chiedere foto del matrimonio della sorella poi il marito di Alice ha scoperto che aveva chiesto 120mila euro al padre ha pensato subito che Alberto volesse assoldare un sicario. “Anche perché aveva più volte chiesto a sua sorella ‘se un padre ha due figli e uno dei due muore l’eredità del padre la prende il coniuge di quello che è morto?’”.

Oltre al racconto del marito di Alice, nella relazione del perito del giudice c’è il racconto di una ex di Alberto Scagni. La donna ha raccontato che dopo averlo lasciato lo incontrò: “In macchina mi fece capire che voleva uccidermi. Riuscii a scappare lanciandomi dall’auto”. Un’altra ex, secondo il marito di Alice, nel 2015 aveva invece scritto alla vittima dicendo che Alberto aveva provato a strangolarla. 

Alberto Scagni, secondo quarto stabilito dal perito del giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni, è “seminfermo” di mente. I suoi avvocati potranno puntare a uno sconto di pena al processo.

Argomenti