Autopsia, svelati i dettagli che hanno portato alla morte di Giulia Cecchettin: Filippo Turetta responsabile delle coltellate fatali.
L’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin ha confermato una tragica realtà: la giovane è stata uccisa a causa delle numerose coltellate inflitte dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta. I fatti si sono svolti nell’area industriale di Fossò, vicino a Vigonovo, la sera di sabato 11 novembre, intorno alle 23:40. L’esame autoptico ha rivelato che Giulia è deceduta per shock emorragico, a seguito delle circa 20 coltellate ricevute. Questi dettagli, emersi durante le indagini, gettano luce sulla dinamica e sulla brutalità dell’attacco subito da Cecchettin.
Interrogatorio e accuse a carico di Turetta
Filippo Turetta, dopo essere stato fermato, è stato sottoposto a un estenuante interrogatorio di quasi nove ore dal pubblico ministero di Venezia, Andrea Petroni. Durante l’interrogatorio, Turetta ha fornito risposte articolate, sebbene abbia ammesso di avere avuto dei “vuoti di memoria” e di aver agito sotto l’effetto di un improvviso scatto di rabbia. Le accuse a suo carico sono gravi: omicidio volontario aggravato dalla pregressa relazione affettiva con la vittima e sequestro di persona. Oltre a possibili aggravanti come premeditazione e crudeltà.
Gli investigatori hanno raccolto prove significative, tra cui due coltelli: uno di 12 centimetri trovato nell’auto di Turetta in Germania, dove è stato arrestato, e un altro di 21 centimetri, spezzato e recuperato nel parcheggio a Vigonovo. Questi elementi sono fondamentali per comprendere l’arma utilizzata nell’aggressione. Inoltre, sono state eseguite indagini istologiche e tossicologiche per verificare se Giulia fosse stata stordita prima dell’attacco.
Ulteriori sviluppi e prossimi passi nell’indagine
Turetta, nel corso dell’interrogatorio, ha dovuto ricostruire gli eventi della serata dell’omicidio, i giorni precedenti e la settimana di fuga fino al suo arresto in Germania. Ha espresso rimorso, dichiarandosi pronto a “pagare” per quanto commesso, e ha manifestato il desiderio di “ricostruire” nella sua memoria l’accaduto. Attualmente in attesa di trasferimento in una sezione protetta del carcere, potrebbe essere nuovamente interrogato per chiarire ulteriormente i dettagli dell’accaduto. Questo ulteriore interrogatorio potrebbe essere cruciale per risolvere i punti ancora oscuri di questa tragica vicenda.