Omicidio Giulia Cecchettin: per Filippo Turetta uno “squarcio inatteso”

Omicidio Giulia Cecchettin: per Filippo Turetta uno “squarcio inatteso”

Fissata l’udienza preliminare per Filippo Turetta per l’omicidio Giulia Cecchettin. La difesa prova a sfruttare uno “squarcio inatteso”.

Si torna a parlare dell’omicidio Giulia Cecchettin e di quello che sarà il processo per il suo assassino, Filippo Turetta. Il Gup Claudia Maria Ardita ha fissato l’udienza preliminare per il 15 e 18 luglio 2024. In quell’occasione, il ragazzo lascerà per la prima volta il carcere di Montorio dove è rinschiuso da fine novembre. Per lui, la difesa starebbe provando a chiedere la perizia psichiatrica al fine di non fargli scontare l’ergastolo.

Giulia Cecchettin murales

Omicidio Giulia Cecchettin, lo “squarcio inatteso” per Turetta

Secondo quanto si apprende, la strategia difensiva dei legali di Turetta per l’omicidio Giulia Cecchettin è chiara: puntare sulla perizia psichiatrica ed evitargli il massimo della pena. In questo senso, il ragazzo, ufficialmente rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking, non risulta esser mai stato in cura per problemi psicologici o psichiatrici ma qualcosa potrebbe giocare in suo favore.

Come sottolineato da Il Gazzettino, citato anche da Leggo, infatti, alcuni suoi comportamenti, emersi durante gli accurati accertamenti effettuati dagli investigatori, “hanno aperto uno squarcio inatteso“, che potrebbe aiutare la difesa ad ottenere il via libera ad una perizia finalizzata ad accertare la sua capacità di intendere e di volere nel momento in cui ha ucciso la povera Giulia.

I testimoni a processo

In vista del processo, la Procura ha cominciato a predisporre la lista dei testimoni che saranno chiamati a deporre. Da quanto si apprende, questi saranno circa venti tra investigatori, esperti del Ris ed informatici, ma anche amiche con cui la povera Giulia si era confidata sul comportamento di Filippo e il vicino che ha assistito al litigio avvenuto nella Fiat Punto parcheggiata a Vigonovo, all’esterno della abitazione della vittima quella sera dell’11 novembre.

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