Omicidio Giulia Cecchettin, clamoroso: svelata la data della sentenza

Omicidio Giulia Cecchettin, clamoroso: svelata la data della sentenza

Processo a Turetta, sentenza attesa il 3 dicembre per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Richiesto un risarcimento di un milione di euro.

Il 23 settembre 2024, a quasi un anno dal tragico omicidio di Giulia Cecchettin, si è aperto il processo contro Filippo Turetta presso la Corte d’Assise di Venezia.

Il giovane 22 anni, ha confessato di aver ucciso la sua ex fidanzata l’11 novembre 2023 a Fossò, un piccolo comune della provincia di Venezia. Dal calendario del processo emerge che la sentenza finale si svolgerà il 3 dicembre.

Omicidio Giulia Cecchettin: la data della sentenza e la richiesta di risarcimento

Il calendario del processo prevede altre due udienze per l’esame di Filippo Turetta, come riportato da Tg24.Sky.it, fissate per il 25 e 28 ottobre. Mentre la discussione avverrà il 25 e 26 novembre.

La sentenza finale è attesa per il 3 dicembre 2024, data in cui la Corte d’Assise emetterà il suo verdetto dopo le eventuali repliche.

Parallelamente al procedimento penale, si è aperto anche il capitolo del risarcimento civile. L’avvocato della famiglia della vittima, ha dichiarato: “Un milione di euro è quanto abbiamo stimato possa essere un rimborso che Filippo Turetta dovrà alla famiglia di Giulia. La stima si basa sulle tabelle della Giustizia“.

Un processo carico di attese: assente Filippo Turetta

Il processo, svoltosi all’interno della Cittadella della Giustizia di Piazzale Roma, si è aperto senza la presenza in aula dell’imputato Filippo Turetta e dei suoi genitori.

Mi attiverò affinché Turetta venga in aula per rispondere ai giudici quando sarà il momento“, ha dichiarato il legale del 22enne.

Nonostante l’assenza dell’imputato, la seduta è iniziata sotto gli occhi vigili della stampa e con la presenza di Gino Cecchettin, padre della vittima.

Le accuse mosse contro il giovane sono pesantissime: omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, stalking e occultamento di cadavere.

Se riconosciuto colpevole, l’ex studente universitario potrebbe essere condannato all’ergastolo, senza possibilità di ricorrere al rito abbreviato.